Uno sguardo sull'Europa

Come i tedeschi scoprirono il tempo pieno

 di Emiliano Lombardi da Proteo Fare Sapere del 31/10/2004

 

Quando tre anni fa l’inchiesta PISA collocò i quindicenni tedeschi al 21° posto su 31 paesi OCSE in quanto a capacità di lettura e al 20° in quanto a conoscenze in scienze e matematica, fu uno choc per un paese orgoglioso della sua preparazione scolastica e convinto di essere la quintessenza della buona amministrazione pubblica. Tutti gli osservatori convennero che buona parte dei difetti del modello tedesco stavano nell’eccessiva precocità delle scelte di indirizzo (10 anni) e nella loro rigidità. Questa è per esempio l’interpretazione che da il sindacato degli insegnanti GEW, in prima fila per un’educazione più integrata nella scuola media. Ma la politica tedesca ci va con i piedi di piombo a modificare quella stratificazione che sicuramente ha dato scolarità alla Germania nel dopoguerra ma che oggi è un po’ anacronistica. E così, scava scava per trovare alternative, ecco che i tedeschi si sono accorti che nella scuola primaria i bambini tedeschi vanno a scuola meno che altrove in Europa.

Il tempo scuola infatti è stato in Germania a lungo un tabù: la mezza giornata di apertura è la formula storica, che gode naturalmente del consenso pieno del corpo docente. Secondo il Ministero Federale dell’Educazione e della Ricerca qui sta uno dei punti di scarto tra la Germania e il resto d’Europa. Per questo il Ministero Federale dal maggio 2003 ha messo a punto un programma, finanziato con quattro miliardi di euro da qui al 2007, denominato “Futuro, Educazione, Assistenza”, affinché i länder si industriino a mettere in piedi scuole a tempo pieno e il passato 28 giugno è stata inaugurata la millesima scuola di questo tipo. Una inchiesta ha dimostrato che il 79% dell’opinione pubblica tedesca sarebbe favorevole al tempo pieno, ma le differenze tra un länd e l’altro si avvertono anche in questo campo: in Sassonia e a Berlino il 22% degli alunni sta a scuola tutto il giorno, in Baviera sono solo il 2%.