Il sistema di istruzione e formazione.

A scuola arriva il voto

sulla qualità della didattica.

All'Invalsi la «regia» della valutazione.

 

di Luigi Illiano da Il Sole 24 Ore del 29/10/2004

 

ROMA - Scuole e studenti finiscono sotto la lente. Approvazione definitiva, ieri in Consiglio dei ministri, per il decreto legislativo che istituisce il Servizio nazionale di valutazione del sistema di istruzione e formazione professionale e il riordino dell’istituto nazionale per la valutazione (Invalsi).

«La valutazione dei livelli di apprendimento e dell’offerta formativa servirà per conoscere a fondo il sistema e per migliorano secondo una logica di qualità, consentendoci di rendere un servizio più efficiente e trasparente agli studenti, alle famiglie e a tutto il Paese», ha affermato il ministro dell’istruzione, Letizia Moratti.

La dotazione del finanziaria prevista per il decreto legislativo è di 7.306.000 euro per quest’anno e 10.360.000 euro per il 2005.

Con il disco verde al decreto legislativo (in base alla legge 30/2003) viene per la prima volta istituito in Italia, come è già avvenuto da tempo nei maggiori Paesi europei, un Servizio nazionale di valutazione del sistema educativo di istruzione e formazione. L’obiettivo è contribuire al progressivo miglioramento della qualità del sistema educativo, valutandone l’efficacia e l’efficienza. I risultati saranno inquadrati nel contesto internazionale. La valutazione del sistema è affidata principalmente all ‘Invalsi. La valutazione del sistema diviene obbligatoria e si aggiunge a quella periodica e annuale, realizzata dagli insegnanti sull’apprendimento e sul comportamento degli studenti.

Oltre all’Invalsi, con il Servizio nazionale di valutazione collaboreranno le scuoole che dovranno autovalutarsi, le Regioni, le Province e i Comuni in relazione ai rispettivi ambiti di competenza. Compito del nuovo Invalsi sarà anche predispone le prove dell’esame di Stato da sottopone al ministro, al quale spetterà la scelta.

Un coro di critiche da parte dei sindacati ha accolto il provvedimento, contro «la valutazione svolta da un istituto non autonomo dal ministero».