Riordino della secondaria: tre strade sotto osservazione da TuttoscuolaNews N. 172 dell'8 novembre 2004
Quale secondo ciclo di istruzione e formazione, concluso il primo ciclo a 14 anni? Le risposte potrebbero oscillare tra due estremi. La prima consiste nell'istituire due "canali" e "un canalino". Il primo canale, quello dei licei, nel quale confluirebbero tutti gli attuali istituti tecnici e la maggior parte degli istituti professionali, ormai tutti quinquennali. Il secondo "canale" dell'istruzione e della formazione professionale regionale di tre o quattro anni. Ed infine, il "canalino" della vecchia formazione professionale regionale destinato ad accogliere i non "graditi" del primo e del secondo canale. La seconda risposta differirebbe di poco dalla prima in quanto provvederebbe a correggerlo con una soluzione egualitaristica dell'obbligo scolastico a 16 anni: introdurrebbe, in pratica, il biennio unitario tra licei e istituti dell'istruzione e formazione professionale regionale. L'unica diversità di questa risposta rispetto alla precedente sarebbe che i ragazzi sceglierebbero a 16 anni invece che a 14 tra percorsi istituzionalmente e ordinamentalmente non di pari dignità. Forse ciò non sarebbe perfettamente in linea con i decantati motivi ispiratori della riforma, che dovrebbe essere improntata al diritto di tutti al successo formativo. Il prof. Bertagna non sembra condividere questi scenari: nel n. 3 della rivista "Nuova secondaria" sostiene con un ampio e sviluppato ragionamento che la vera sfida non consiste nell'ipotizzare più canali differenziati ma nell'avere il coraggio di puntare alla costruzione di un unico sistema di istruzione e formazione, articolato al proprio interno in un sottosistema dei licei e in un sottosistema dell'istruzione e formazione professionale dai 14 ai 23 anni. Opinione personale, certamente autorevole, o puntuale segnale politico di una scelta già maturata e presente in qualche documento di indirizzo di autorevoli soggetti che operano nel campo della istruzione e formazione? |