Nuovi licei Dopo gli incontri al MIUR resta il nodo politico da Tuttoscuola del 2/11/2004
La scorsa settimana sono terminati gli incontri tra i gruppi di lavoro nominati dal ministro Moratti per l’elaborazione delle "Indicazioni nazionali" dei licei e gli ispettori in servizio presso l’Amministrazione centrale del Ministero. Il passo successivo dovrebbe essere la risistemazione dei documenti finora prodotti da parte dei coordinatori dei gruppi, e la loro ulteriore revisione in chiave sistematica, in vista della adozione del decreto legislativo. Una cosa appare certa. Tutti i licei per realizzare le competenze attese del Pecup (Profilo educativo, culturale e professionale) dovrebbero lavorare su una proposta di 27 ore settimanali minime obbligatorie per tutti, più 198 ore annuali opzionali facoltative. I licei coreutico musicale, economico e tecnologico potranno trasformare le ore opzionali facoltative in obbligatorie per tutti. Ma l’ipotesi non è esclusa a priori nemmeno per gli altri licei, per i quali sarà possibile ipotizzare segmenti parziali o totali delle 198 ore opzionali facoltative in opzionali obbligatorie. Il decisore politico ora è chiamato a sciogliere tutti i nodi riemersi anche in occasione degli incontri svoltisi a viale Trastevere: fino a che punto la "licealità" del sistema di istruzione, alla quale i gruppi di lavoro si sono strettamente attenuti, è compatibile con una articolazione dei citati tre licei in indirizzi che inevitabilmente si porrebbero in continuità con quelli dell’attuale istruzione tecnica e professionale, recuperandone in qualche misura anche la valenza professionalizzante? E come sarebbe possibile, in tal caso, assicurare pari dignità al "sistema dell’istruzione e formazione professionale", se quest’ultimo fosse ridotto di fatto a poco più dell’attuale formazione professionale regionale?
Tempi stretti per la stesura finale delle "Indicazioni" Ma c’è un secondo ordine di problemi che dovrà essere affrontato: quello della struttura redazionale delle "Indicazioni nazionali" dei licei, che ciascun gruppo di lavoro ha elaborato per conto suo. Da un punto di vista progettuale, visti i vincoli posti dalla stessa legge 53 in materia di passaggi tra i "sistemi" e all’interno di essi, sarebbe stato preferibile partire dalla individuazione degli elementi comuni a tutti i percorsi del secondo ciclo individuando le relative discipline, conoscenze e abilità e prevedendone la contestualizzazione (o "curvatura") da parte delle scuole e degli insegnanti. Si dovrebbe perciò - eventualmente dopo una verifica da condurre a livello di esperti delle discipline comuni coinvolte -, e almeno per quanto riguarda i licei, procedere alla rideterminazione su base unitaria delle relative conoscenze e abilità, con particolare riferimento alle aree di apprendimento che anche a livello internazionale sono considerate prioritarie: lingua materna (italiano), matematica, informatica. Alle quali si potrebbero aggiungere lingua straniera (inglese), scienze naturali e scienze motorie e sportive, e per certi aspetti anche filosofia e storia. Anche per l’individuazione delle conoscenze e abilità servirebbe adottare criteri elastici ed inclusivi, anziché rigidi e selettivi, proprio per favorire l’attività, affidata ai docenti, di costruzione dei Piani di Studio Personalizzati, altrimenti tecnicamente impraticabile o lesiva della libertà di insegnamento. E occorrerebbe rivedere molte delle "abilità", che spesso tali non sono, e prevedere che il docente possa individuarne altre in sede di predisposizione degli obiettivi formativi e delle unità di apprendimento. Ci sarà il tempo per fare queste non semplici operazioni di qui all’11 aprile 2005, data limite per l’esercizio della delega? E a chi saranno affidate? Con quale visibilità pubblica? |