legambiente scuola news

N. 32, NOVEMBRE 2004

Notizie e commenti sul mondo della scuola

 

Indice

  1. Ritorna il popolo della piazza

  2. Riecco la finanziaria

  3. Scheda di valutazione addio?

  4. Proroga alla sicurezza

  5. Agenda

 

1. Ritorna il popolo della scuola

Aule vuote e lavoratori della scuola in piazza affiancati da genitori e studenti. Finalmente uno sciopero generale della scuola, finalmente una giornata unitaria di lotta, convocata da tutti i principali sindacati.

Il “popolo della scuola” non si è ancora stancato di manifestare a difesa della scuola pubblica, contro la politica dei tagli che si affacciano sempre più pesanti a ogni finanziaria, per il diritto allo studio e l’accesso ai saperi per tutti. Un filo rosso lega la manifestazione del 15 maggio (l’ultima dello scorso anno scolastico) alla ripresa d’autunno: primo appuntamento il Forum Nazionale dell’Educazione promosso dal tavolo “Fermiamo la Moratti”, tenutosi a Firenze il 23 e 24 ottobre per arrivare allo sciopero del 15 novembre. Manifestazioni in tantissime città italiane e una grande manifestazione nazionale a Roma: i due cortei, quello dei sindacati confederali e quello dei Cobas, al di là delle diverse piattaforme su cui sono stati convocati, sono stati attraversati entrambi da una chiara e netta richiesta politica: l’abrogazione delle riforme che hanno riguardato la scuola pubblica in questi tre anni di governo della Casa delle libertà. La voce che si è levata da Piazza Navona, dove è arrivato il corteo dei sindacati confederali e da Piazza Venezia, luogo di arrivo dei Cobas, scandiva all’unisono il no alla L. 53/03, metteva sotto accusa la finanziaria con i suoi tagli, denunciava il peggioramento generalizzato delle condizioni di lavoro, il mancato rinnovo del contratto, il nuovo stato giuridico degli insegnanti. Denso di significati simbolici quindi il messaggio lanciato dal gruppo di manifestanti che da Piazza Navona si è spostato sotto il palco di Piazza Venezia: nessuna divisione se il fronte è comune,  una scuola pubblica come diritto di cittadinanza per tutti!

E a fare fronte comune con chi dal basso vuole una scuola di qualità è stata anche la presenza massiccia degli studenti che sono riscesi in piazza il 17 novembre, giornata mondiale della mobilitazione studentesca che si è svolta parallelamente in altre 11 capitali europee, in India e in Sud America per sostenere le istanze del Social Forum di Bombay dello scorso anno: il diritto all’istruzione per tutti nel mondo, investimenti per una scuola pubblica di qualità, no alla mercificazione dell’istruzione.

Due giornate di mobilitazione che, rendendo tangibile il dissenso presente nelle scuole e nel paese, bocciano la politica scolastica di questo governo e possono segnare un punto di svolta per fermare la riforma. La scuola reale, sconvolta nell’incertezza del futuro, che cerca di difendere la propria professionalità e autonomia resistendo a quanto quotidianamente le viene calato dall’alto e che aggrava sempre più le condizioni di lavoro, ha bisogno di ripristinare un clima di serenità, rimettere in campo le proprie competenze per elaborare idee e progetti che permettano di favorire al meglio i processi di insegnamento/apprendimento.

Intanto dal tavolo “Fermiamo la Moratti” sta avanzando l’idea di una grande manifestazione nazionale da tenersi nei primi mesi del prossimo anno.

 

2. Riecco la finanziaria

Ci risiamo! Anche quest’anno la finanziaria, già approvata alla Camera, punta gli occhi sulla scuola. Pochi i fondi stanziati: 110 milioni di euro per l’attuazione della L. 53/03, poco più dell’1% degli 8.320 milioni previsti dal piano programmatico di interventi a sostegno della riforma. Aggiunti ai 90 dello scorso anno fanno 200 milioni: il resto, 8.120 milioni di euro da trovare nei prossimi tre anni (vedi Legambiente Scuola News n. 31)!

Si aggiungono 10 milioni per la realizzazione di interventi per l’edilizia scolastica e per l’acquisizione di attrezzature didattiche e strumentali, poca cosa per gli oltre 41.000 edifici non ancora a norma.

Si vuole risparmiare  anche sull’inglese. Le nuove assunzioni nella scuola primaria saranno ridotte al minimo: si potranno assumere nuovi docenti solo nel caso in cui non sia possibile fare ricorso a risorse interne. E perché ogni scuola abbia le sue “risorse interne” (e non assumere quindi nessun nuovo docente anche solo come supplente) i docenti di classe che non hanno la specializzazione dovranno seguire obbligatoriamente un corso. Così, con un corso di poche ore tutti i maestri potranno insegnare inglese. Il Ministro Siniscalco ha calcolato che si possono risparmiare “ben” 234 milioni di euro!

Pieno di insidie anche il comma 2: “Per l’anno scolastico 2005/06, la consistenza numerica della dotazione del personale docente in organico di diritto non potrà superare quella complessivamente determinata nel medesimo organico di diritto per l’anno scolastico 2004/05”. “Tradotto” significa che, a fronte di circa 25.000 alunni in più previsti per l’anno prossimo, il numero di insegnanti rimarrà lo stesso. Avremo così classi più numerose, meno compresenze in classe, non potrà essere garantito il tempo pieno a tutti coloro che ne faranno richiesta… Anche questi sono tagli alla scuola pubblica che si sommano ai 33.847 cattedre tagliate nel triennio 2002-2004 e ai 6.400 posti in meno dei collaboratori scolastici.

Ma a preoccupare il mondo della scuola e gli insegnanti è anche un emendamento all’art. 14 della finanziaria, presentato alla Camera e poi ritirato, come tutti gli altri, in attesa che si definisca la copertura finanziaria per il previsto “taglio delle tasse”, ma che potrebbe essere ripresentato quando la legge di bilancio passerà al Senato. “Per gli anni scolastici 2005/06 e 2007/08 (? così riporta la proposta di emendamento) la dotazione organica del personale docente viene ridotta complessivamente del 2%, in ragione dell’1% per ciascuno degli anni scolastici considerati rispetto alla consistenza numerica della dotazione organica determinata per l’anno scolastico 2004/05. Fermo restando il disposto di cui all’art. 35 comma 2, L. 289/02 (n. d. r.: finanziaria 2003) per gli anni scolastici 2005/06 e 2007/08 la dotazione organica del personale amministrativo, tecnico ed ausiliario viene ridotta complessivamente di un ulteriore 2%, in ragione dell’1% per ciascuno degli anni scolastici considerati rispetto alla consistenza numerica della dotazione organica determinata per l’anno scolastico 2004/05…”. In cifre significa 15.000 posti in meno per gli insegnanti, circa 5.000 per il personale non docente a cui aggiungere, per il prossimo anno scolastico, il taglio di 3.200 posti da collaboratore scolastico previsti dalla finanziaria 2003.

Sarebbe l’ennesima dimostrazione che nella scuola pubblica non si investe… si taglia!

 

3. Scheda di valutazione addio?

Ormai è quasi certo! Da più voci, anche ufficiali, si sente dire che. “Le schede di valutazione sono abolite”, “Il Poligrafico dello Stato non le stamperà!”, “La scheda di valutazione è sostituita dal portfolio”.

Nulla di ufficiale però è ancora arrivato alle scuole. Pare che il MIUR stia preparando una circolare in cui dice basta al modello ministeriale per tutti quegli alunni coinvolti nella riforma (scuola elementare e prima classe della scuola media). Da quest’anno, con la riforma, si usa il portfolio!

Il DPR 275/99 all’art. 4 comma 4 dice che le istituzioni scolastiche autonome “individuano … le modalità e i criteri di valutazione degli alunni nel rispetto della normativa nazionale…” e all’art. 8 attribuisce al Ministero della Pubblica Istruzione (ora MIUR) la competenza a definire “…gli indirizzi generali circa la valutazione degli alunni, il riconoscimento dei crediti e dei debiti formativi”. E ancora l’art. 10 comma 3 riporta: “Con decreto del Ministero della Pubblica Istruzione sono adottati i nuovi modelli per le certificazioni, le quali indicano le conoscenze, le competenze, le capacità acquisite e i crediti formativi riconoscibili, compresi quelli relativi alle discipline e alle attività realizzate nell’ambito dell’ampliamento dell’offerta formativa o liberamente scelte dagli alunni e debitamente certificate”.

Se è quindi vero che spetta alle scuole la responsabilità di individuare le modalità e i criteri per valutare gli alunni, spetta al MIUR, con proprio decreto, definire gli indirizzi generali, a garanzia dell’unitarietà del sistema nazionale di istruzione. Nulla di tutto questo è stato fatto. Il portfolio, unico strumento “nuovo” di valutazione apparso all’orizzonte nell’era Moratti è nominato e descritto (struttura, funzione, compilazione) solo nelle Indicazioni Nazionali che, ricordiamolo, non hanno mai avuto il parere obbligatorio, anche se non vincolante, del Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione e sono allegate al DL 59/04 solo in via transitoria. E la CM 29/04 ha precisato che le Indicazioni Nazionali sono “vincolanti” solo per quanto riguarda gli obiettivi di apprendimento.  Inoltre non c’è una modulistica ufficiale che dia omogeneità a questo strumento per assicurare la comunicabilità tra scuola e scuola e tra ordini di scuola. Non possono essere considerati tali quelli che le case editrici, in assenza di modelli ufficiali, hanno proposto alle scuole. Da ultimo, ma non secondario. Il DL 59/04 attribuisce alla funzione tutoriale il compito di cura della documentazione relativa al percorso formativo dell’allievo ma il confronto ARAN-Sindacati su questo nodo problematico è in fase di stallo. Chi si assumerà quindi, in assenza del docente tutor che le scuole hanno in massa rifiutato, il pesante fardello burocratico di compilare pagine e pagine del portfolio per dare alle famiglie una valutazione alla chiusura del quadrimestre?

Se non arriva la scheda stampata dal Poligrafico dello Stato e il portfolio non trova legittimità giuridica, è fondato il rischio che ogni scuola abbia una scheda “fai da te”, magari stampata in proprio. Le scuole, i docenti, gli studenti e le loro famiglie attendono risposte in tempi brevi!

 

4. Proroga alla sicurezza

E’ quanto previsto dal decreto approvato il 28 ottobre scorso dal Consiglio dei Ministri, un decreto “omnibus” che, all’art. 9, proroga al 31 dicembre 2005 la scadenza per l’adeguamento degli edifici scolastici alle norme di sicurezza. “Al fine di consentire la completa utilizzazione delle risorse stanziate per l’adeguamento a norma degli edifici scolastici, le regioni, a fronte di comprovate esigenze, possono fissare una nuova scadenza del termine indicato dall’art. 15, comma 1 della legge 3 agosto 1999, n. 265 (n. d. r.: 31. 12. 2004), comunque non successiva al 31 dicembre 2005, relativamente alle opere di edilizia scolastica comprese nei rispettivi programmi di intervento”. Poche righe che scongiurano la chiusura dal 1 gennaio 2005 di centinaia di edifici scolastici non ancora a norma, con il conseguente blocco delle attività didattiche. Ancora una volta sono venuti al pettine nodi non risolti.

La L. 23/96, a distanza di 8 anni, non trova ancora completa attuazione. Finanziata per i due trienni 1996/98 e 1999/01 complessivamente per 2.964 miliardi di lire, è stata rifinanziata solo nel 2003 per 112.600.641 euro e nel 2004 per 348.915.607 euro (vedi Legambiente Scuola News n. 21). E’ saltato il finanziamento per il 2002 e nulla appare per il 2005 a finanziare l’ultima annualità del terzo piano triennale. Eppure l’indagine compiuta dal MIUR nel 2002 sullo stato di applicazione della L. 626/94 denunciava che ancora il 57,1% delle scuole non era in possesso del certificato di agibilità statica e di agibilità igienico-sanitaria, il 73,2% non aveva il certificato di prevenzione incendi, il 37% mancava di scale di sicurezza e il 20,6% di porte antipanico. E dall’indagine di Legambiente “Ecosistema scuola 2004” emerge che non sembrano arrivati a soluzione neppure i problemi che riguardano la sicurezza ambientale. E’ infatti molto alto il numero di edifici che si trovano in zona sismica (21,30%), in prossimità di fonti di inquinamento quale aree industriali (8,85%), antenne radiotelevisive (6,91%), strutture militari, discariche, elettrodotti, distributori di benzina…

E’ difficile, in questo contesto di stretta economica  a cui si aggiunge la progressiva riduzione nel trasferimento di risorse agli Enti Locali, responsabili in materia di edilizia scolastica, pensare che la proroga di un anno possa far fronte ad una situazione così drammatica  senza che il governo adotti un piano straordinario di interventi finanziari.

Anche l’Anagrafe nazionale dell’edilizia scolastica presentata dal MIUR il 22 ottobre scorso è solo l’attuazione tardiva di quanto disposto dalla L. 23/96. Nata con l’obiettivo di censire i 41.219 edifici scolastici italiani vuole costituire una banca dati quale strumento di programmazione degli interventi necessari alle opere di messa in sicurezza/manutenzione, riqualificazione. L’anagrafe dovrebbe essere completata entro il 30 ottobre 2005, successivamente dovrebbero essere stanziate le risorse economiche per la messa a norma degli edifici scolastici. Se è condivisibile l’azione di mappatura degli edifici scolastici, non possiamo condividere che, data la situazione esistente, si aspetti la fine del censimento per stanziare i fondi necessari. La situazione è nota, occorrono solo i finanziamenti per porvi rimedio altrimenti l’Anagrafe e la proroga al 31. 12. 2005 appaiono solo un modo per rinviare il problema.

 

5. Agenda

21 – 28 novembre 2004: Festa dell'Albero e Settimana della solidarietà

Il 21 novembre,  Legambiente festeggia gli alberi. E non solo perché è importante ricordarsi il ruolo fondamentale di polmone verde di boschi e foreste per la vita di questo pianeta. C’è un’altra ragione di interesse mondiale che Legambiente vuole sottolineare: l'impegno sottoscritto dai paesi firmatari della Convenzione ONU sui Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza nei confronti dei bambini di tutto il mondo. Ogni albero che verrà piantato durante questa settimana di novembre  nei giardini delle scuole, lungo gli argini dei fiumi, nei parchi cittadini, sarà dedicato a tutti i bambini che nel mondo hanno visto, e vedono, negare i loro diritti: dai bambini di Beslam a quelli iracheni, dai bambini schiavi a quelli malnutriti. Per questo la Festa dell’Albero apre la Settimana della Solidarietà a sostegno del progetto "Una scuola per amica" che Legambiente sta svolgendo in Swaziland, nella comunità di Shewula, con l'obiettivo di garantire ai bambini orfani di aids il diritto ad una migliore qualità della vita. Durante la settimana dal 21 al 28 novembre si raccoglieranno  i fondi necessari alla realizzazione di 10 scuole, nei prossimi tre anni, per i bambini di Shewula. Per informazioni: Legambiente Ragazzi, 0686268414, ragazzi@mail.legambiente.com   www.legambiente.com

 

Milano, 25 novembre - Legambiente Scuola e Formazione - Libera

Politecnico, sala Rogers, Via Ampère 2, ore 9.30 – 18.00

Educare alla cittadinanza. Facciamo il punto

Ripensare i contesti e le forme in cui si educano i ragazzi ad essere cittadini alla luce dei grandi cambiamenti in atto nella società. Quale rapporto è possibile tra sistema scolastico-formativo e quello dei soggetti territoriali per favorire lo sviluppo di una cultura della cittadinanza attiva e consapevole?

 

Roma, 26 novembre 2004 – Legambiente Scuola e Formazione

I.T.T.C. “Colombo”, via Panisperna 225, ore 9.30 – 13.30; 15.00 – 18.00

Dalla parte di Darwin: il valore sociale dell’evoluzionismo

E’ una giornata che affronta il tema cruciale della “conoscenza”: il suo ruolo sociale ed economico, il Darwinismo e l’approccio evoluzionista, la dimensione curriculare (i saperi essenziali, i nuclei fondanti, la trasversalità), le strategie e gli ostacoli nel processo di conoscenza.

Info: scuola.formazione@mail.legambiente.com  tel 06.86268350

 

***********************************************************************************************************************

RIPRODUZIONE RISERVATA

Per comunicare con noi e mandare i vostri commenti, osservazioni, suggerimenti, scrivete a: redazione.news@libero.it

Per annullare la vostra iscrizione a questo gruppo o per iscrivere un’altra persona:

legambiente.news@libero.it

Per consultare il sito di:

Legambiente: http//:www.legambiente.com

Legambiente Scuola e Formazione e i numeri arretrati di Legambiente Scuola News:

 http//:www.legambiente.com/canale6/scuola

Per diventare soci di Legambiente Scuola e Formazione: versamento di 36,15 euro sul ccp 57431009 intestato a Legambiente, Via Salaria 403 - 00199 Roma

*******************************************************************************************************************

Legambiente Scuola e Formazione - Via Salaria 403 - 00199 Roma

Tel 06.86268350 -  Fax 06.86268351