2015, fine della scuola? Sì, se non cambia da TuttoscuolNews N. 175, 29 novembre 2004
Il pubblico ha seguito con attenzione il convegno, che si è svolto in forma di dibattito a più voci, stimolato dal giornalista della "Stampa" Raffaello Masci, tra gli autorevoli relatori (i prof. Bagnara, Tagliagambe e Cortigiani, e la dott. Donati del Censis), e i partecipanti. Il più esplicito nel prevedere la fine dell'attuale modello di scuola, ancora fondato sul primato del libro e della scrittura, è stato il prof. Bagnara: per essere all'altezza del suo compito istituzionale la scuola futura, già nel 2015, non potrà che essere multimediale, flessibile e personalizzata, a seguito dello sviluppo iperbolico delle tecnologie informatiche e telematiche. Ma dovrà anche garantire a tutti i giovani, ha detto il prof. Tagliagambe, il saldo possesso di solide competenze di base (linguistiche, logico-matematiche, informatiche), tali da metterli in condizione di continuare ad imparare per tutta la vita. Ciò richiederà un gigantesco sforzo di aggiornamento della cultura e dei metodi dei docenti, che per l'80% saranno, nel 2015, gli stessi che sono oggi in servizio. È questa, forse, l'incognita più rilevante che dovrà essere decifrata nei prossimi anni. |