Rapporto Censis.

La scuola galleggia, ma l'istruzione tecnica affonda.

 da Tuttoscuola del  N. 176, 6 dicembre 2004

 

Secondo Giuseppe De Rita, che ha presentato il 38° Rapporto Censis venerdì scorso, nella tradizionale sede del CNEL, la società italiana attraversa una fase di assestamento. Temendo il futuro, e soprattutto le prospettive di impoverimento, gli italiani (mediamente, s'intende) si rifugiano nel presente, e cercano di "patrimonializzare" il più possibile, passando da un'ottica che privilegia la dimensione temporale (investimenti finanziari, progettualità, imprenditività) ad una prospettiva centrata invece sulla dimensione spaziale (acquisto di beni rifugio come la casa, "sobria temperanza dei consumi", come ha detto il direttore del Censis Giuseppe Roma, ritorno al sommerso e all'arte di galleggiare, cioè di arrangiarsi).

Il rapporto non dedica uno spazio specifico alla riforma del sistema d'istruzione, mentre evidenzia la crescita della spesa privata per l'istruzione, evidentemente considerata come uno dei pochi beni di investimento nei quali gli italiani continuano ad avere fiducia. Ma nel generale panorama di assestamento, e quindi in qualche modo di conservazione, che da qualche anno caratterizza i comportamenti collettivi degli italiani nelle diverse articolazioni sociali, e quindi anche nelle scelte scolastiche, spicca la tendenza alla licealizzazione, della quale fanno le spese soprattutto gli istituti tecnici, i cui iscritti sono calati del 7.3% in dieci anni a favore soprattutto del liceo scientifico. Una tendenza acceleratasi con l'approvazione della riforma Moratti, che ha fatto segnare nel 2003-2004 un calo del 3.8% degli iscritti al primo anno. Anche gli istituti professionali hanno registrato un calo di iscrizioni (meno 3%), ma avevano avuto una notevole crescita negli anni precedenti con l'estensione dell'obbligo scolastico, e presentano un saldo attivo nei dieci anni.

Da non sottovalutare, comunque, il fatto che, malgrado tutto, l'istruzione tecnica continuava ad avere nel 2003-2004 il 36.7% degli iscritti alla scuola secondaria superiore, e che gli allievi dei calanti professionali erano ancora più numerosi di quelli dei crescenti licei scientifici e linguistici (che il Censis considera insieme): 21.4% contro 20.7%.