Fino a 20 discipline in cinque anni

 

Tante materie, meno autonomia.

 

di Luigi Illiano da Il Sole 24 Ore del 17/12/2004

 

ROMA - Per comprendere quanta autonomia in meno, e quanta flessibilità oraria, si trova nello schema di decreto attuativo per il secondo ciclo dell’istruzione, possono essere d’aiuto alcuni confronti.


Autonomia. Punto di comparazione può essere il sistema del primo ciclo, dove l’orario annuale è di 891 ore, sia per la scuola primaria che per la secondaria di primo grado. Proprio per l’importanza che deve avere l’orientamento nelle scelte successive (secondo ciclo con due sistemi e gli indirizzi di liceo), nel primo ciclo le ore opzionali facoltative per la secondaria di primo grado (ex media) sono state raddoppiate: 198 (pari a 6 ore settimanali) rispetto alle 99 (3 ore settimanali) della primaria (ex elementare). Ci si aspetterebbe, quindi, che nel secondo ciclo, anche per garantire i passaggi tra sistemi (liceale e istruzione e formazione professionale) e per l’orientamento all’università, lo spazio di flessibilità — oltre l’orario obbligatorio — fosse almeno identico a quello previsto per la secondaria di primo grado. Ma la bozza di decreto deI secondo ciclo e, soprattutto, i quadri orario proposti sembrano andare in direzione opposta. Volendo comparare lo spazio dell’autonomia scolastica previsto dallo schema di decreto con gli attuali ordinamenti, appare evidente una riduzione delle ore a disposizione delle scuole e delle famiglie. Oggi le scuole dispongono del 15% del monte ore complessivo che, calcolato sulle 30 ore, corrisponde a circa 4,5 ore settimanali contro le 3 previste dalla bozza in discussione. E una limitazione che appare indotta da una sorta di ‘ipertrofia disciplinare”. Dalle bozze dei quadri orari emerge, infatti, una frammentazione disciplinare, molte materie per poche ore settimanali. I meno “assediati” sono i licei scientifico e linguistico, con 12 discipline annua nei primi quattro anni e 10 nel quinto. Mentre per gli altri licei si arriva fino a 14 discipline per anno (scienze umane), 13 nei licei con indirizzi (tecnologico, economico). Lo stesso liceo classico raggiunge nel secondo, terzo e quarto anno la quota di 13 discipline. Nell’arco dei cinque anni di liceo con indirizzi si studierebbero fino a 20 discipline. Per i licei senza indirizzo sono previste 30 ore settimanali obbligatorie e soltanto 3 ore opzionali facoltative. Per i licei con indirizzi l’orario obbligatorio è di 33 ore settimana li complessive e 3 opzionali facoltative. Lo spazio di flessibilità per l’orientamento all’università del quinto anno è limitato a 3 ore settimanali facoltative, soltanto per i licei senza indirizzi. Non è specificato come sarà possibile per i licei con indirizzi garantire l’orientamento all’ università.


Passaggi. Nello schema di decreto manca una base comune che possa consentire di realizzare effettivamente i passaggi all’interno dei percorsi liceali. Possibilità che appare poco praticabile anche all’interno dello stesso liceo tecnologico, con la definizione di indirizzi che, già a partire dal primo biennio, hanno vistose accentuazioni su alcune discipline.

Un esempio sono la fisica e la chimica, previste solo nel primo biennio come nell’attuale istruzione tecnica. La fisica, inoltre, comparendo anche al terzo mio in tre indirizzi (meccanico, elettrico, informatico), non con sentirà all’interno del lo stesso liceo tecnologico di favorire passaggi tra indirizzi per mancanza di sincronia: alcuni studenti realizzano il programma in due anni e altri in tre. Se il confronto si fa con il liceo scientifico, le differenze appaiono ancora più evidenti: nello scientifico la fisica, la chimica e le scienze sono previste per tutto il quinquennio.