Secondo ciclo.

Cgil e Confindustria: la strana coppia. 

da Tuttoscuola del 29 dicembre 2004

 

Una certa parte della sinistra si è sempre identificata, a livello di politica scolastica, nell’essere contraria all’insegnamento del latino, assurto a paradigma di classismo e selettività. Eliminandone l’insegnamento si introdurrebbe la democraticità e l’uguaglianza nella scuola. Fu così nel 1962, nel 1977 e poi nei decenni successivi.

 Basta leggere gli articoli di Pino Patroncini su Valore scuola e sul sito della Cgil e sui numerosi siti ad esso collegati per avere una conferma di questa linea tradizionale, riproposta anche oggi, davanti alle indiscrezioni sulle Indicazioni nazionali dei licei.

Il paradosso, ma non tanto, è che questa, sebbene per motivi opposti, è la stessa posizione di Confindustria. Ambedue, Confindustria e Cgil, puntano a licei tecnologici ed economici senza latino per poter meglio assorbire l’attuale istruzione tecnica nell’area liceale, rischiando di lasciare, quindi, l’istruzione e formazione professionale in una condizione depotenziata quantitativamente e qualitativamente.