Sei mesi in più per la riforma. Ci sarà un "grande dibattito" anche in Italia? da Tuttoscuola del N. 176, 6 dicembre 2004
Il decreto legislativo sul secondo ciclo (un unico testo per i licei e per il sistema di istruzione e formazione professionale) sta prendendo forma, e a quanto pare prevederebbe la permanenza degli attuali istituti tecnici e istituti d'arte nell'area dei licei, mentre gli istituti professionali sarebbero utilizzati per la costruzione del cosiddetto "secondo canale". Il Governo ha peraltro deciso di spostare di sei mesi il termine per l'adozione del decreto (dal 18 aprile al 18 ottobre 2005), inserendo il relativo provvedimento nel decreto "milleproroghe". Così ci sarà un po’ più di tempo per mettere a punto i nuovi programmi, e soprattutto per definire più compiutamente l'architettura strutturale del secondo ciclo, e sciogliere - ma non sarà facile - i non pochi nodi ancora in discussione a livello politico, riguardanti in particolare il numero e le caratteristiche degli indirizzi dei licei economico e tecnologico da una parte, e gli elementi distintivi del sistema di istruzione e formazione professionale dall'altra. Chissà se i sei mesi in più chiesti dal Governo verranno utilizzati almeno in parte per aprire anche in Italia - sia pure tardivamente - una fase di dibattito e confronto pubblico, un "grand dèbat", come quello che si è svolto in Francia nei mesi scorsi, e che ha visto l'intera società francese, dai sindacati ai giornali alle università, appassionarsi sui temi della riforma del sistema educativo. Certo, da noi la situazione è diversa, perché il dibattito riguarderebbe le modalità attuative di una riforma già approvata dal Parlamento, mentre in Francia esso si è svolto in previsione di una nuova legge. Ma come si è detto, i margini di interpretazione della riforma Moratti non sono piccoli, e sarebbe assai utile che il Paese fosse chiamato, almeno ora, ad esprimersi su proposte precise (e su eventuali alternative) prima delle decisioni definitive. Per ora il ministro dell'istruzione ha annunciato che dopo le vacanze di Natale partirà il confronto con le parti sociali sul decreto attuativo relativo alla riforma della scuola secondaria. "Da questo confronto scaturiranno poi le proposte". I precedenti non inducono all'ottimismo, ma staremo a vedere. |