Le iscrizioni alle superiori e il fascino della Propaganda. di Pino Patroncini, da ScuolaOggi del 29/12/2004
Il Miur si appresta ad emettere la circolare sulle iscrizioni. Sulla secondaria superiore ormai si sa che per il 2005 non ci sono particolari novità. Non ci sarebbe perciò l’esigenza di nuove disposizioni rispetto allo scorso anno Ma da una bozza di circolare, che circola già nelle scuole e che ho confrontato con quella dello scorso anno ho tratto l’impressione di essere davanti ad una operazione di collage: il testo dello scorso anno viene scomposto in due parti che a loro volta vengono invertite.. Mentre lo scorso anno si dava la precedenza alle istruzioni ai dirigenti, che non cambiano comunque, quest’anno queste passano in secondo piano per dare spazio alle spiegazioni sui percorsi dell’accordo stato-regioni e sull’apprendistato. Come mai questo cambiamento? Un bisogno di originalità a tutti i costi? No! La cosa è funzionale a un aspetto propagandistico: infatti mentre lo scorso anno l’esordio suonava “L’istruzione secondaria di II grado non è, allo stato, immediatamente interessata da provvedimenti attuativi della legge 28 marzo 2003, n. 53” quest’anno suona: “L’istruzione secondaria di secondo grado, pur non essendo ancora coinvolta in forma organica nei processi di riforma (…) è attualmente interessata da interventi preparatori alla stessa e da misure di accompagnamento anticipatrici dell’innovazione”. E poi si prosegue promettendo che già dal prossimo anno verranno emanati i decreti legislativi che riconfigureranno il secondo ciclo. Un bel modo di confondere atti procedurali e volantini di propaganda, quando si sa già che questa riconfigurazione avrà effetti tutt’al più a partire dal 2006! E di confondere anche le idee a chi legge! Solo dopo una pagina di questa propaganda si danno le istruzioni su che cosa dovranno fare i capi di istituto, che sono poi le stesse cose dello scorso anno. Naturalmente il tutto è condito con altri segnali, come l’apprezzamento delle famiglie per i percorsi dell’accordo stato-regione, tutta da dimostrare, ma che serve a propagandare i corsi tappabuco (furono fatti dopo il ribassamento dell’obbligo a 14 anni per mascherare l’abbandono scolastico) come prefigurazione del futuro sistema di istruzione e formazione professionale. E’ interessante notare che, come già lo scorso anno, si parla dell’istruzione professionale come qualcosa di diverso dalla secondaria superiore, come se già il sistema di istruzione e formazione professionale fosse cosa fatta. E se qualcuno avesse ancora dubbi sulle reali finalità della separazione del secondo ciclo in due sistemi può trarne tutte le conseguenze del caso! |