Abolite le tradizionali schede: ciascun istituto dovrà confezionarle autonomamente.

Il pasticcio delle nuove pagelle

"Nessuna indicazione da Roma"

Novità in arrivo per gli alunni di elementari e medie

già penalizzati dalla riforma Moratti.

di Bianca De Fazio, da la Repubblica del 6/12/2004

 

Vecchie pagelle addio. Le tradizionali schede di valutazione vanno in soffitta. Rimpiazzate da nuove schede che ogni scuola dovrà confezionare autonomamente. In fretta e furia, specie negli istituti che hanno scelto le valutazioni trimestrali piuttosto che quelle quadrimestrali.

La novità riguarda le scuole elementari e le scuole medie. Ma presidi e insegnanti ancora non lo sanno. Se ne parla nei corridoi, circolano voci. Certezze, nessuna anche se è ormai pronta al ministero di viale Trastevere la circolare che conferma l´indiscrezione. Il Poligrafico dello Stato non stamperà, quest'anno, le schede di valutazione per le cinque classi delle elementari e per la prima classe della scuola media. Invariata, invece, la situazione per le classi seconde e terze delle medie, che continueranno ad utilizzare il vecchio modello di scheda. Tutte le altri classi, in tutte le scuole, dovranno dar da farsi con "schede fai da te". Ogni scuola dovrà confezionare dei modelli di scheda che prevedano valutazioni anche per il comportamento e per le attività opzionali messe in piedi da ciascun istituto. Basandosi, magari, sui cosiddetti "indicatori di apprendimento" per ogni disciplina, suggeriti dalle Indicazioni nazionali che corredano la riforma Moratti.

La circolare è attesa di qui a pochissimi giorni - forse giungerà nelle segreterie degli istituti in queste ore - e nelle scuole si comincerà a studiare come riadattare le vecchie schede, quali aggiunte fare fotocopiando le ormai datate pagelle. Si cercherà di come camuffare il vecchio e dargli una ripulita sommaria. Le scuole, ancora una volta, navigheranno a vista, e dovranno supplire alle mancanze del Ministero. Alla Moratti spettava «la definizione degli indirizzi generali circa la valutazione degli alunni e l´adozione di nuovi modelli di certificazione». Parole. I cui risultati sono la confusione tra portfolio e valutazione e la mancanza di un documento di valutazione standard sul territorio nazionale. Tutto in nome di una malintesa autonomia, anche stavolta tradotta in un pasticcio, non fosse altro per la fretta - e la mancanza di risorse finanziarie e umane - con la quale le scuole saranno costrette a produrre le pagelle in proprio.