Manzini (Margherita):

«sarebbe sbagliato abrogare la legge Moratti».

 da Tuttoscuola di martedì 21 dicembre 2004

 

"Se il centrosinistra tornerà ad essere maggioranza, tra qualche mese nelle Regioni e tra un anno e mezzo nel Paese, la cosa più sbagliata per la scuola sarebbe dire: e adesso ricominciamo tutto daccapo". Dopo D’Alema, dopo Rutelli, dopo Sbarbati anche il responsabile scuola della Margherita, Giovanni Manzini, lancia un messaggio chiaro sull’ipotetico ritorno al potere dell’Ulivo. Lo ha fatto intervenendo alla riunione della Consulta scuola e formazione per il Lazio, dove sono state presentate le linee per il programma per le prossime elezioni regionali.

"Capisco la delusione e la rabbia che ci sono oggi nella scuola, ha spiegato Manzini. Ma negli ultimi anni si è parlato molto dell’architettura del sistema e meno dei contenuti: noi vogliamo dare un contributo su questi". Come dire che se toccasse all’Ulivo dopo il 2006, si potrebbe lasciare in vigore buona parte della legge n. 53, mentre si riscriverebbero probabilmente le Indicazioni nazionali.

Secondo il responsabile scuola della Margherita, la Casa delle libertà pur non avendo toccato il dpr n.275 ha fatto sì che l’autonomia sia sostanzialmente soffocata: "se non ci sono risorse umane ed economiche, l’autonomia è un inganno". E sulla questione degli investimenti per la scuola non è mancata un’autocritica sugli anni dell’Ulivo nella scorsa legislatura: "il Master-Plan del centrosinistra, così come i tanto promessi 8 miliardi di euro del centrodestra non sono finiti bene". Ecco allora la proposta: "la Margherita dovrebbe proporre una legge di scopo. Fare come con l’euro, chiedendo al Paese uno sforzo. Se facciamo proposte serie, prima come Margherita e poi sul tavolo del centrosinistra, sono sicuro che vinceremo".