Italia si, Italia no.

 da Italiascuola del 15/12/2004

 

E' scontro sulla validità delle ricerche che accertano a livello internazionale il rendimento degli studenti italiani. Proprio ieri italiascuola.it ha pubblicato la notizia della presentazione del rapporto PISA 2003, l'indagine svolta dal Programme for International Students' assessment per rilevare il livello di apprendimento degli studenti quindicenni di 40 Paesi diversi rispetto alla comprensione della lettura, alla matematica, alle scienza ed al problem solving. PISA 2003 ha rilevato nella situazione italiana gravi ritardi e risultati deludenti rispetto alle medie internazionali, nonchè un preoccupante squilibrio interno tra un nord diligente ed un sud svogliato.

E' ItaliaOggi ha gettare il sasso: "se bocciata la scuola fa notizia. [...] Diversamente" i buoni risultati raggiunti "non riscuotono la stessa attenzione". In effetti il quotidiano ricorda come nel 2003 siano stati presentati i risultati di una ricerca effettuata da Iea Pirls-Icona (International association for the evaluation of school archievement) nello stesso periodo della prima edizione di Ocse-PISA, ovvero l'anno scolastico 2000/2001. Questa valutazione è stata promossa a livello internazionale dalla Iea Pirls (Progress in international reading literacy study) ed elaborato in Italia dall'Invalsi nel progetto "Icona".

La ricerca è stata condotta su alunni di età compresa fra i nove e i dieci anni e ha rilevato elevati livelli di preparazione rispetto agli skill più importanti, come quello della lettura; in effetti gli studenti italiani si sono piazzati nella fascia alta della classifica rispetto a quelli delle altre 35 nazioni scrutinate, dimostrando un'ottima preparazione e, soprattutto, di saperla mantenere nel tempo. I discreti risultati rilevati dalla Iea Pirls-Icona stridono fortemente con quelli, negativi, denunciati dall'indagine PISA 2000, completata dall'edizione presentata nei giorni scorsi. Ma, continua ItaliaOggi, ciò che fa pensare è il silenzio che ha circondato i buoni esiti della ricerca Iea; come aveva già notato con soddisfazione l'ADI (Associazione Docenti Italiani), "a differenza dei disastrosi risultati del PISA, dove i nostri quindicenni si sono collocati fra gli ultimi, in zona a rischio, nel Pirls, indicato in Italia come Iea Icona, gli alunni italiani hanno conquistato posizioni più che onorevoli, piazzandosi fra i primi dieci".

La vicenda rimane per certi versi poco spiegabile, ma, come è noto, spesso la verità sta in mezzo.