Stato giuridico:

critiche e proposte della Gilda.

 da Tuttoscuola dell'1/12/2004

 

No alla logica della proposta di Legge di riforma dello Stato giuridico dei docenti del Testo unificato 4091, meglio nota come Santulli-Napoli.

E' la risposta dell’Assemblea Nazionale dei delegati della Gilda degli Insegnanti, riunita a Fiuggi dal 25 al 28 novembre 2004.

Infatti, secondo i delegati, l’utilizzo in essa di alcune proposte storiche dell’associazione, quali l’ area di contrattazione separata e l’istituzione di organismi tecnici di autogoverno, avrebbe un valore strumentale per introdurre elementi di gerarchizzazione all’interno della professione docente.
Per questo, deciso è stato il rifiuto alla chiamata diretta da parte dei Dirigenti, considerata "
lesiva della libertà d’insegnamento ed anticipatrice di derive clientelari".

La Gilda dichiara di non essere "disposta ad accettare forme di progressione professionale che siano in contrasto con i principi generali di libertà, pluralismo ed autonomia professionale dei docenti e di rifiutare "l’introduzione di forme di carriera che possano prestarsi ad un uso strumentale a fini disciplinari da parte della dirigenza scolastica, introducano gerarchie tra i docenti, non siano fondate sullo specifico professionale del lavoro d’aula, confinino la progressione professionale all’interno dell’ambito puramente scolastico".

La Gilda è invece favorevole ad un Organismo tecnico di autogoverno composto esclusivamente da docenti in servizio eletti su liste nazionali e regionali, senza elementi esterni a cui affidare:

o L’ Individuazione delle modalità di accesso alla professione docente.
o Interventi di carattere propositivo e consultivo sugli ordinamenti scolastici.
o Interventi di carattere disciplinare.
Per questo chiede inoltre: lo stralcio dell’ Organismo rappresentativo della docenza, la configurazione dell’ area contrattuale separata per la docenza e la figura del Preside elettivo.

Infine, la Gilda considera necessario che "vengano abbandonate definitivamente quelle politiche scolastiche di tagli e risparmi sul capitale umano di cui la scuola dispone - pesantemente confermati dalla Finanziaria 2005 - e che si avviino scelte di investimento sui docenti e sulla scuola in termini economici e professionali tali da essere fondamento per lo sviluppo culturale ed umano delle future generazioni".