Licei allo Stato e professionali alle Regioni.

 

 da La Stampa  del 18 dicembre 2004

 

Le scuole superiori saranno suddivise in due tronconi. Nel primo, che si chiamerà sistema dei licei, confluiranno i licei, gli istituti tecnici e le scuole d’arte. Il secondo segmento, invece, includerà gli istituti professionali. I licei riformati dureranno 5 anni, al termine dei quali si otterrà un diploma che darà titolo ad accedere all’università. L’istruzione professionale offrirà, invece, percorsi di 3 e 4 anni, che daranno luogo, rispettivamente, al conseguimento di un certificato di qualifica e di un diploma professionale. Coloro che otterranno il diploma professionale potranno accedere all’istruzione tecnica superiore oppure, dopo un anno integrativo, all’università.

I docenti dei licei riformati continueranno ad essere amministrati e gestititi dallo Stato. Gli insegnanti dei professionali, invece, entreranno nella diretta competenza delle Regioni.

Quest’ultimo aspetto sta animando il dibattito tra gli addetti ai lavori, perché la riforma della Costituzione ha previsto che tutte le competenze circa l’organizzazione del servizio e la gestione del personale dovrebbero passare alle Regioni. Senza alcuna distinzione tra licei e professionali.

Resta il fatto, però, che l’iter di approvazione della riforma delle scuole superiori sta ancora muovendo i primi passi. In buona sostanza, si tratta ancora di proposte, e fino a quando il testo di riforma non sarà approvato dal Consiglio dei Ministri , non si potrà dire nulla di definitivo.

Le regole per dare attuazione alla riforma Moratti sono contenute, infatti, in una bozza di decreto legislativo che è tuttora al vaglio dei tecnici del Ministero dell’istruzione. Il dispositivo prevede, inoltre, una riduzione pressoché generalizzata delle ore di lezione settimanali.

In tutti i tipi di scuola, infatti, l’orario settimanale obbligatorio sarà di 30 ore settimanali alle quali potranno aggiungersi altre 3 ore opzionali e, in alcuni casi altre 3 ore facoltative.

In buona sostanza, dunque, l’unica scuola che subirà un ampliamento del monte ore sarà il liceo classico, che attualmente ha un orario di 27-29 ore settimanali. Le altre scuole, invece, subiranno forti riduzioni dell’offerta formativa settimanale.

Basti pensare agli istituti tecnici, il cui orario si aggira intorno alle 36 ore settimanali e ai professionali, che addirittura possono raggiungere le 40 ore di lezione la settimana.
Anche l’organizzazione didattica subirà delle modifiche sostanziali, con l’introduzione della figura del tutor: un docente individuato in ogni classe, che avrà compiti di orientamento e tutoraggio nei confronti degli alunni e che intratterrà i rapporti con le famiglie. Il tutor avrà anche il compito di redigere il portfolio: un fascicolo che conterrà una serie di documenti concernenti il percorso formativo dell’alunno.