Ssis, un addio difficile.

 

da Il Sole 24 Ore dell'1/12/2004

 

Hanno avuto una vita breve e tormentata dalle polemiche, ma il viale del tramonto delle Ssis, le scuole di specializzazione per l’insegnamento secondario, rischia di allungarsi nella difficile fase di passaggio che sta vivendo l’Università.

Nell’imponente libro delle riforme in fase di attuazione, sono due i capitoli che intrecciano la vita delle Ssis. L’introduzione dell’ordinamento a “Y” non interviene direttamente sulla formazione degli insegnanti, che si svolge nel biennio specialistico, ma apre la complessa partita della riorganizzazione delle classi di laurea. Proprio da questa riscrittura delle classi dipendono in larga parte le modalità con cui sarà tradotto l’art. 5 della legge 53/2003, che prevede la laurea specialistica come titolo di abilitazione per i futuri docenti.

“Il problema – sintetizza Franco Fraboni, preside di Scienze della formazione primaria all’Università di Bologna – è di non ritornare alla vecchia visione gentiliana, secondo cui chi conosce una materia sa anche insegnarla”. In altri termini l’addio alle Ssis, secondo Fraboni, rischia di annacquare la dimensione psicologica, pedagogica e relazionale che proprio le scuole di specializzazione avevano introdotto nella formazione iniziale dei docenti. Il rischio, prosegue il preside, “è contenuto nella proposta elaborata dal Consiglio universitario nazionale, secondo la quale si può diventare insegnanti con una laurea specialistica arricchita con qualche credito di ambito psicologico e pedagogico. In questo modo la pedagogia non diventa altro che una predica”. I

l dibattito è comunque ancora aperto, e la soluzione per abbandonare le Ssis senza disperderne l’eredità, come sottolinea il direttore della Ssis Lazio Giorgio Guattari, consiste nel “prevedere, accanto alle classi di laurea nelle materie tradizionali, classi apposite per gli insegnanti con una forte componente di formazione pedagogica e didattica. Quest’ultima sarà assicurata dalle strutture ad hoc previste dalla legge 53, che quindi saranno la nuova forma delle Ssis”. Una trasformazione che potrà avvenire solo dopo aver risolto tutti i nodi giunti al pettine delle riforme. “Il prossimo anno accademico – prevede Fraboni – probabilmente vedrà ancora operative le Ssis tradizionali”.