Continua la lotta contro il tempo per rivedere
le posizioni contestate. Graduatorie scuola, 20 mila reclami E' caos nelle grandi città. In gioco ci sono 12.500 assunzioni.
di Alessandra Ricciardi da ItaliaOggi di mercoledí 18 Agosto 2004
Boom di reclami contro le graaduatorie permanenti della scuola. Ammonterebbero a circa 20 mila, secondo stime sindacali, le istanze di revisione presentate dagli precari agli uffici scolastici provinciali. Che sono impegnati in questi giorni in una corsa contro il tempo per rivedere le posizioni contestate e ultimare entro il 25 agosto le graduatorie definitive (si veda ItaliaOggi di ieri). Da queste saranno disposte le assunzioni e tempo determinato e indeterminato per il prossimo anno scolastico, i cui battenti aprono il 1° settembre. Ma la tornata delle contestazioni proseguirà anche dopo: i docenti che non avessero avuto modo di fare reclamo, o che da questo non dovessero essere soddisfatti, potranno infatti presentare ricorso al TAR oppure al presidente della repubblica. Rimedi estremi che richiedono più tempo e che potrebbero portare a dover rivedere punteggi ad anno scolastico già avviato. Le situazioni più caotiche si registrano nelle grandi città. Maggiore regolarità nei piccoli centri, che in alcuni casi, per esempio Arezzo, hanno già ultimato anche le nomine in ruolo. In gioco, quest'anno, ci sono non solo le supplenze, ma anche 12.500 assunzioni a tempo indeterminato. Ad Ancona, Bari, Torino e Genova, le nomine, dati i ritmi di lavoro, saranno fatte sul filo del rasoio, entro la scadenza del 25 agosto fissata dalla legge 186/2004. A Napoli le procedure sono già state calendarizzate: il 23 ci saranno le immissioni in ruolo, il 24 l'assegnazione delle cattedre annuali. Vera e propria confusione a Palermo, dove non si parla ancora di pubblicazione di graduatorie di terza fascia: forse quelle definitive non saranno pronte neanche per la fine di agosto. Anche Roma rischia di sforare i tempi, vista l'abbondanza di errori rilevati dai precari nella revisione dei punteggi. "E' necessario che il ministero dell'istruzione intervenga per riaprire i termini per i reclami, 2 mila sono stati presentati solo a Roma, e garantire la regolarità delle assunzioni", dice Enrico Panini, segretario della CGIL scuola. "Sarebbe infatti grave dover rivedere nuovamente le graduatorie a lezioni iniziate, con inevitabili spostamenti dei docenti sulle cattedre", conclude Panini. "Le difficoltà di quest'anno non sono tanto legate agli errori del cervello informatico centrale", afferma Alessandro Ameli, segretario del sindacato Gilda, "ma partono dai centri servizi amminitrativi, dove il personale è stato richiamato dalle ferie, e dove il lavoro, che andava fatto con precisione, è invece stato approssimativo". Sul destino dei precari pesa inoltre la spada di Damocle del ricorso al TAR del Lazio. Il tribunale amministrativo regionale dovrà infatti pronunciarsi proprio il 25 agosto sul ricorso presentato dai sindacati contro la legge sulle graduatorie, la 143 del 2004, che ha modificato, dopo la presentazione delle domande per l'inserimento in graduatoria, i punteggi per il servizio prestato. "Abbiamo richiesto una sospensiva", spiega Panini, "il TAR potrebbe congelare le graduatorie a causa di elementi palesemente illegittimi". Il caos che oggi si registra negli ex provveditorati sarebbe dovuto in gran parte alla "leggerezza della politica, al manicomio burocratico creato dal parlamento intervenuto addirittura sui punteggi", afferma Massimo Di Menna, leader della UIL scuola. "E il ministero, non pago, ha addirittura aperto i termini per le graduatorie d'istituto, aggravando la situazione", aggiunge Francesco Scrima, segretario della CISL scuola. Torna comunque in discussione il metodo di reclutamento dei docenti. "Siamo riusciti a fermare il ministro dell'istruzione sul decreto per la chiamata diretta", dice il segretario della UIL, scuola, "in settembre è indispensabile però aprire un confronto con la Moratti per pensare a un nuovo sistema, capace di assorbire le attuali graduatorie, di valutare punteggi acquisiti nelle università e nelle scuole e basat sulla programmazione del numero delle assunzioni". |