Istituti tecnici e professionali.
Novità in arrivo
da Tuttoscuola del 27/8/2004
Sembra vicina alla conclusione la lunga fase
preparatoria dello schema di decreto attuativo del secondo ciclo. E
nelle prossime settimane la fitta nebbia che grava sul destino degli
istituti tecnici e professionali potrebbe cominciare a diradarsi. Non
è ancora chiaro se sarà totalmente o parzialmente accolta la proposta
avanzata negli ultimi mesi da AN, e con qualche variante anche dalla
Confindustria, di canalizzare il grosso degli istituti tecnici verso
gli almeno 11 indirizzi nei quali si articolerebbero il liceo
tecnologico (8 indirizzi) e il liceo economico (3 indirizzi).
Però si fanno consistenti gli elementi che inducono a ritenere che
questa sarà la strada lungo la quale si avvierà il Miur. Le scarne
indicazioni che filtrano dal Ministero portano infatti in questa
direzione. Sarebbero in sostanza confermati i risultati dell’incontro
svoltosi nello scorso mese di giugno tra i sottosegretari Aprea a
Siliquini e i rappresentanti del mondo delle professioni (ordini e
collegi professionali), che sottolineavano "la necessità di
valorizzare l’istruzione tecnica nel nuovo sistema dei licei e la
formazione professionale nel nuovo sistema dell’istruzione e
formazione professionale".
Da notare che il comunicato parlava di "formazione professionale", non
di "istruzione professionale". Questo lascia pensare che tra gli
indirizzi dei costituendi licei tecnologico ed economico potrebbero
trovare spazio il grosso degli istituti tecnici nonché degli attuali
istituti professionali di Stato, che con il "Progetto ‘92", e ancor
più con il "Progetto 2002", hanno accentuato gli elementi di analogia
con i corrispondenti istituti tecnici.
Il ministro Moratti non si è ancora espressa nel merito, ma l’analisi
del contenuto del comunicato rafforza il convincimento che si vada
verso un modello di secondo ciclo nel quale i due sistemi –
"istruzione" e "istruzione e formazione professionale" – si porrebbero
in qualche modo in continuità con le esperienze passate: quelle
scolastiche a sviluppo quinquennale da una parte, e quelle della
formazione professionale regionale dall’altra, con i correttivi
portati dalla sperimentazione in corso sui corsi triennali di
qualifica.
La terza via
Se prenderà corpo, l’ipotesi di mantenere gli
istituti tecnici e professionali all’interno del sistema di istruzione
porrà un argine alla fuga da questo tipo di scuole, in direzione
soprattutto dei licei scientifici, diffusamente registratasi nelle
iscrizioni per l’anno 2004-2005.
La conseguenza sarà quella della coesistenza, all’interno del sistema
dei licei, di due aree, una generalista, a terminalità aperta,
propedeutica ad altri studi, e un’altra, comprendente gli indirizzi a
carattere tecnico-professionale, mirata alla formazione di competenze
di base in campo tecnologico ed economico, a terminalità plurima,
aperta cioè sia verso gli studi universitari e la formazione tecnica
superiore non universitaria, sia verso percorsi compositi di
transizione alla vita attiva, in alternanza studio-lavoro.
La domanda sociale che alimenta attualmente le iscrizioni verso questo
tipo di scuole secondarie (60% del totale) potrebbe stabilizzarsi
attorno a valori comunque alti, superiori al 50%, almeno nel
breve-medio periodo, e dar luogo ad un "tertium genus" di formazione
secondaria, accanto ai licei generalisti (40-45%) e alla formazione
professionale regionale rivisitata (5-10%).
Quest’ultima non potrebbe ambire a quella condizione e considerazione
sociale di "pari dignità" con i licei prefigurata nella legge n. 53:
troppa sarebbe la sproporzione dimensionale (90 contro 10%), sociale
(aspettative delle famiglie assai differenti), e anche di qualità
formativa, perchè il canale professionale finirebbe per essere
inevitabilmente schiacciato sulla valenza pratico-addestrativa.
Le esitazioni del ministro Moratti in materia derivano probabilmente
dalla consapevolezza che una prospettiva come quella che si sta
delineando penalizza uno degli obiettivi più importanti della riforma:
quello della "pari dignità" di tutti i percorsi del secondo ciclo.