IL COMMENTO

Carosello nelle scuole

 

 mercoledí 18 Agosto 2004

 

 

Ci risiamo: puntualmente, ad agosto, inizia il solito allarme sulle graduatorie dei supplenti, le nomine dei docenti in cattedra, i ricorsi e le proteste. Ricominciano le polemiche e il ministro di turno si ritrova sotto accusa. In verità il decentramento dell'amministrazione scolastica - un "federalismo" molto più avanti di altri - sposta le responsabilità sugli uffici locali che, peraltro, si sono visti cambiare dal Parlamento tre volte nel giro di pochi mesi i criteri di attribuzione dei punteggi ai supplenti. Un classico all'italiana: alla fine non è colpevole nessuno.

Ma al di là delle questioni tecniche, che stavolta dovrebbero rapidamente risolversi in pochi giorni, lascia tuttavia perplessi questa sorta di dramma annunciato che, magari con dimensioni e intensità variabili, si ripresenta comunque ogni anno come se fosse una maledizione senza possibilità di scampo.

Non è spettacolo accettabile, insomma, vedere le file degli aspiranti supplenti davanti ai Csa (Centri servizi amministrativi, gli ex-provveditorati) il 13, 14 o il 16 agosto. Non lo è nemmeno il continuo fioccare dei ricorsi, che testimonia una grande fragilità nell'applicazione amministrativa delle norme. Non lo è, infine, quel dibattito politico-sindacale di basso profilo che, trovando la ghiotta occasione di queste disfunzioni, si solleva imperioso per gridare «al lupo, al lupo» in un modo, a volte, francamente esagerato. Anche perché alimenta negli istituti e tra le famiglie un clima di incertezza e di confusione che alla scuola certamente bene non fa.

Va riconosciuto al ministro Moratti di aver ridotto non poco il problema delle nomine in cattedra, che spesso si trascinava per buona parte dell'anno scolastico. Occorre tuttavia fare di più e, a questo punto, la soluzione non può che essere drastica: rivedere con un criterio di estrema efficienza il meccanismo di reclutamento dei docenti. Lo prevede in linea di principio la riforma dell'istruzione ed è in corso il dibattito sui modelli applicativi.

Ma bisogna fare presto: per evitare che questo scenario così problematico si ripresenti puntuale anche l'anno prossimo.