La sicurezza delle scuole

nel quarto rapporto nazionale sull'infanzia

La scheda dell'Eurispes e di Telfono Azzurro dedicata alla sicurezza scolastica

da Eurispes in Sicurweb-scuola del del 4/11/2003


Ogni giorno dieci milioni di persone che lavorano e studiano nelle scuole italiane mettono a rischio la propria incolumità. Il dato emerge da una scheda, contenuta nel quarto Rapporto nazionale sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza, dedicata alla sicurezza scolastica, realizzato da Eurispes e Telefono Azzurro che verrà presentato il 14 novembre. Una situazione drammatica cui si cerca di porre rimedio. Proprio in questi giorni il Ministero dell’Istruzione ha stanziato oltre 461 milioni di euro per la sicurezza nelle scuole.

Entrando nel dettaglio della scheda vengono analizzati i diversi settori. Sul fronte della prevenzione degli incendi, ad esempio, la situazione è tutt'altro che confortante: la media nazionale delle scuole in possesso di certificazione idonea è inferiore al 27%; in valore assoluto si tratta di 11.070 scuole, su oltre 41.000 edifici scolastici statali.Per quanto riguarda gli accessi, si legge nello studio, in quasi 9 scuole su 10 l’atrio di ingresso non dispone di standard di sicurezza adeguati; nel 91% dei casi non è previsto un accesso facilitato per disabili; nel 70% non esistono gradini antiscivolo; nel 36% è stata installata la chiusura antipanico, che rimane aperta solo nel 13% dei casi anche durante le attività didattiche. Inoltre, in 1 scuola su 5 le vie di fuga non sono adeguatamente segnalate. Il grado di pericolosità aumenta se analizziamo i dati relativi alle scale: solo 1 scuola su 3 possiede scale di sicurezza, solo nel 3% delle scuole le scale di accesso sono prive di ostacoli e solo 1 scuola su 10 dispone di corrimano adeguati.
Per quanto riguarda il certificato di agibilità sanitaria, il 57,4% degli edifici scolastici ne è privo, percentuale che sale all’81,6% in Sardegna. Ben dieci regioni hanno fatto registrare valori al di sotto della media nazionale.Passando alla certificazione relativa all’agibilità statica, la situazione non cambia, con una media nazionale del 43% di certificazioni ottenute. Il 4,9% delle scuole sono state costruite prima del 1900 ed il 12,6 % tra il 1900 e il 1940. Complessivamente, gli istituti scolastici edificati in data antecedente al 1965 costituiscono ben il 44,7% del complesso, il 50,9% sono stati realizzati tra il 1965 e il 1990, mentre le scuole di recente costruzione (tra il 1990 e il 2000) sono appena il 4,4%.Le scuole sono a forte rischio anche per la presenza di altre fonti di pericolo (strutture militari, aeroporti, distributori di benzina) e di inquinamento acustico (aree industriali, autostrade e superstrade, aeroporti), atmosferico (aree industriali, discariche, autostrade, distributori di benzina), o elettromagnetico (emittenti radiotelevisive, elettrodi, strutture militari). Risulta infatti che il 9,7% degli edifici scolastici nazionali si trova a meno di un chilometro da antenne di emittenti radiotelevisive; il 7,1% entro un chilometro dalle aree industriali; il 2,6% da strutture militari; l’1,1% da aeroporti e lo 0,3% da discariche. Particolarmente critiche le condizioni di alcuni comuni: a Verbania, il 65% degli edifici scolatici è situato entro un km da un’area industriale, a Modena il 60,2% e ad Imperia il 57,1%.Poco solleciti si rivelano anche gli adempimenti della scuola in materia di sicurezza e gli interventi strutturali, di competenza degli Enti locali. Sul piano normativo, infatti, la legge n.23/96, recante norme per l’edilizia scolastica, individua nei Comuni e nelle Province gli Enti competenti a provvedere alla realizzazione degli interventi strutturali e di manutenzione degli edifici scolastici. Nello specifico, le attività necessarie a garantire la sicurezza degli istituti sono a carico dei Comuni per le scuole materne, elementari e secondarie di primo grado, mentre spettano alle Province per gli istituti secondari superiori. Ma, il termine ultimo per la messa in sicurezza delle scuole, inizialmente indicato nel 28 marzo 2003, è stato ripetutamente prorogato e spostato al 31 dicembre 2004.

I dati relativi al numero medio degli interventi di manutenzione ordinaria eseguiti nelle scuole dell’obbligo e negli istituti superiori, demandata agli Enti locali, dicono che è stato realizzato almeno un intervento ad edificio, ad eccezione della Calabria e della Basilicata. A livello nazionale, sono stati effettuati mediamente 2,68 interventi ad edificio per quanto concerne le scuole secondarie superiori – di competenza provinciale – e 1,25 per quanto riguarda le scuole dell’obbligo – di competenza comunale. Gli interventi di manutenzione straordinaria sono meno numerosi rispetto a quelli ordinari: la media, a livello nazionale, è di 0,6 interventi ad edificio scolastico.