Ogni giorno
dieci milioni di persone che lavorano e studiano nelle scuole italiane
mettono a rischio la propria incolumità. Il dato emerge da
una scheda, contenuta nel quarto Rapporto nazionale sulla condizione
dell’infanzia e dell’adolescenza, dedicata alla sicurezza
scolastica, realizzato da Eurispes e Telefono Azzurro che verrà
presentato il 14 novembre. Una situazione drammatica cui si cerca
di porre rimedio. Proprio in questi giorni il Ministero dell’Istruzione
ha stanziato oltre 461 milioni di euro per la sicurezza nelle scuole.
Entrando nel dettaglio
della scheda vengono analizzati i diversi settori. Sul fronte della
prevenzione degli incendi, ad esempio, la situazione è tutt'altro
che confortante: la media nazionale delle scuole in possesso di certificazione
idonea è inferiore al 27%; in valore assoluto si tratta di
11.070 scuole, su oltre 41.000 edifici scolastici statali.Per quanto
riguarda gli accessi, si legge nello studio, in quasi 9 scuole su
10 l’atrio di ingresso non dispone di standard di sicurezza
adeguati; nel 91% dei casi non è previsto un accesso facilitato
per disabili; nel 70% non esistono gradini antiscivolo; nel 36% è
stata installata la chiusura antipanico, che rimane aperta solo nel
13% dei casi anche durante le attività didattiche. Inoltre,
in 1 scuola su 5 le vie di fuga non sono adeguatamente segnalate.
Il grado di pericolosità aumenta se analizziamo i dati relativi
alle scale: solo 1 scuola su 3 possiede scale di sicurezza, solo nel
3% delle scuole le scale di accesso sono prive di ostacoli e solo
1 scuola su 10 dispone di corrimano adeguati.
Per quanto riguarda il certificato di agibilità sanitaria,
il 57,4% degli edifici scolastici ne è privo, percentuale che
sale all’81,6% in Sardegna. Ben dieci regioni hanno fatto registrare
valori al di sotto della media nazionale.Passando alla certificazione
relativa all’agibilità statica, la situazione non cambia,
con una media nazionale del 43% di certificazioni ottenute. Il 4,9%
delle scuole sono state costruite prima del 1900 ed il 12,6 % tra
il 1900 e il 1940. Complessivamente, gli istituti scolastici edificati
in data antecedente al 1965 costituiscono ben il 44,7% del complesso,
il 50,9% sono stati realizzati tra il 1965 e il 1990, mentre le scuole
di recente costruzione (tra il 1990 e il 2000) sono appena il 4,4%.Le
scuole sono a forte rischio anche per la presenza di altre fonti di
pericolo (strutture militari, aeroporti, distributori di benzina)
e di inquinamento acustico (aree industriali, autostrade e superstrade,
aeroporti), atmosferico (aree industriali, discariche, autostrade,
distributori di benzina), o elettromagnetico (emittenti radiotelevisive,
elettrodi, strutture militari). Risulta infatti che il 9,7% degli
edifici scolastici nazionali si trova a meno di un chilometro da antenne
di emittenti radiotelevisive; il 7,1% entro un chilometro dalle aree
industriali; il 2,6% da strutture militari; l’1,1% da aeroporti
e lo 0,3% da discariche. Particolarmente critiche le condizioni di
alcuni comuni: a Verbania, il 65% degli edifici scolatici è
situato entro un km da un’area industriale, a Modena il 60,2%
e ad Imperia il 57,1%.Poco solleciti si rivelano anche gli adempimenti
della scuola in materia di sicurezza e gli interventi strutturali,
di competenza degli Enti locali. Sul piano normativo, infatti, la
legge n.23/96, recante norme per l’edilizia scolastica, individua
nei Comuni e nelle Province gli Enti competenti a provvedere alla
realizzazione degli interventi strutturali e di manutenzione degli
edifici scolastici. Nello specifico, le attività necessarie
a garantire la sicurezza degli istituti sono a carico dei Comuni per
le scuole materne, elementari e secondarie di primo grado, mentre
spettano alle Province per gli istituti secondari superiori. Ma, il
termine ultimo per la messa in sicurezza delle scuole, inizialmente
indicato nel 28 marzo 2003, è stato ripetutamente prorogato
e spostato al 31 dicembre 2004.
I dati relativi al
numero medio degli interventi di manutenzione ordinaria eseguiti nelle
scuole dell’obbligo e negli istituti superiori, demandata agli
Enti locali, dicono che è stato realizzato almeno un intervento
ad edificio, ad eccezione della Calabria e della Basilicata. A livello
nazionale, sono stati effettuati mediamente 2,68 interventi ad edificio
per quanto concerne le scuole secondarie superiori – di competenza
provinciale – e 1,25 per quanto riguarda le scuole dell’obbligo
– di competenza comunale. Gli interventi di manutenzione straordinaria
sono meno numerosi rispetto a quelli ordinari: la media, a livello
nazionale, è di 0,6 interventi ad edificio scolastico.