DIETROFRONT SULLA RIFORMA ALLE ELEMENTARI

di Antimo Di Geronimo, La Stampa Puntoscuola del 13 agosto 2003

No al maestro prevalente, al portfolio e ai laboratori nelle scuole elementari, prima del varo definitivo della riforma. E dietrofront sulla prosecuzione automatica della sperimentazione della riforma, nelle 250 scuole elementari che avevano aderito al progetto per il trascorso anno scolastico. La legge 53/2003, infatti, è una legge delega e, per andare a regime, ha bisogno di decreti di attuazione, varati direttamente dal governo.

E siccome i decreti ancora non ci sono, il ministro Moratti è dovuto intervenire con una circolare, per cancellare parte di un precedente provvedimento, che disponeva, di fatto, l’anticipo della riforma. Il tutto dopo che i sindacati della scuola si erano mobilitati, per protestare contro il mancato rispetto della procedura di attuazione prevista dalla legge. Alle proteste, peraltro, erano seguiti anche alcuni ricorsi al Tar del Lazio, che minacciavano di far saltare tutto ad anno scolastico iniziato.

La legge delega prevede, infatti, che l’attuazione della riforma debba essere vincolata all’emanazione di decreti legislativi, da parte del governo. Sempre, però, dopo avere verificato l’esistenza della copertura finanziaria. Decreti che, fino ad ora, non sono stati ancora inseriti nell’agenda del governo.

Resta ferma, però, l’introduzione dello studio dell’Inglese, per il quale l’amministrazione ha di-sposto l’assunzione di 1000 insegnanti in più. Così come pure l’anticipo delle iscrizioni per i bambini di 5 anni e mezzo. Nulla di fatto, invece, per l’anticipo alle materne. L’Associazione comuni italiani (Anci) ha espresso, infatti, un parere negativo, evidenziando l’opportunità di indirizzare eventuali fondi per l’esaurimento delle liste di attesa dei bambini, che non hanno potuto essere ammessi alle scuole per l’infanzia per mancanza di posti.