LA   PROBLEMATICA  DEGLI   ITP

 

PREMESSA

Nella Scuola Secondaria Superiore, tra gli altri docenti, è presente la figura professionale dell’Insegnante Tecnico Pratico (I.T.P.) il cui titolo di accesso è il Diploma di Scuola Secondaria Superiore.

L’I.T.P. è un docente con competenze teorico-pratiche al quale è affidata la responsabilità in piena autonomia delle attività didattiche che si svolgono nei laboratori. Tali attività, che precedentemente alla sperimentazione Ambra ed al Progetto 92 si svolgevano prevalentemente con insegnamento autonomo, si svolgono oggi talvolta con insegnamento autonomo talora in compresenza con un insegnante laureato.

Gli I.T.P. rappresentano da anni un insostituibile anello di congiunzione tra l’insegnamento meramente teorico di una disciplina e la necessità che la stessa sia compresa e capita dagli allievi al punto da saperla applicare nella pratica professionale. Essi sono già da tempo equiparati per dignità e parità di voto ai docenti laureati, infatti:

  1. sono riconosciuti giuridicamente ed economicamente docenti dal DLgs 1277/48 pubblicato sulla GU 6/11/1948 n. 259;
  2. svolgono le mansioni di docenti sia con insegnamento autonomo, in alcune materie insegnate negli Istituti Professionali, sia in compresenza in tutte le altre discipline tecnico-professionali insegnate negli Istituti Secondari Superiori;
  3. con la L. 124/99 sono stati riconosciuti pienamente autonomi e aventi parità di voto e dignità professionale  rispetto ai docenti laureati sia in sede di valutazione e scrutinio sia per quanto attiene la conduzione delle attività didattiche;
  4. negli Esami di Stato possono far parte della Commissione alla pari di tutti gli altri docenti rappresentando in piena autonomia e con piena legittimità di voto la materia d’insegnamento.

Per completezza ricordo che le attività di laboratorio si svolgono con la presenza nello stesso laboratorio oltre dell’I.T.P. anche di un Assistente Tecnico. Mentre il compito degli I.T.P. è l’organizzazione, lo sviluppo e la conduzione di tutte le attività d’insegnamento che attengono l’area del saper fare e del saper agire, le mansioni del personale A.T.A. - con profilo di Assistente Tecnico di Laboratorio - sono sostanzialmente quelle di provvedere alla preparazione del materiale e degli strumenti per le esperienze didattiche e per le esercitazioni pratiche nonché quelle di provvedere al riordino e alla conservazione del materiale e delle attrezzature tecniche, garantendone la funzionalità e l’approvvigionamento periodico.

Entrambe le figure professionali sono indispensabili per svolgere con profitto, e garantendo la necessaria sicurezza, attività laboratoriali ma attengono, evidentemente, a funzioni differenti.

 

I FATTI

  1. Con il Decreto Ministeriale 25 ottobre 2002, n. 115 sono stati determinate le categorie di personale docente della scuola media e della scuola secondaria di 2° grado, in posizione di esubero a livello nazionale nelle rispettive classi di concorso rispetto all'organico di diritto determinato per l'anno scolastico 2002/2003 (gli insegnanti tecnico pratici – classe di concorso tabella c - sono  in totale 1485  - All. 3);

2.      Con la Legge 22 novembre 2002, n. 268  (conversione in Legge del D.L. 212/02) si stabilisce che docenti in situazione di soprannumerarietà, appartenenti a classi di concorso che presentino esubero di personale rispetto ai ruoli provinciali, sono tenuti a partecipare ai corsi di riconversione professionale di cui all'articolo 473 del testo unico delle disposizioni legislative vigenti in materia di istruzione. Inoltre, si stabilisce che in caso di perdurante situazione di soprannumerarietà dovuta alla mancata partecipazione ai corsi di riconversione ovvero di partecipazione, con esito negativo, ai corsi medesimi ovvero di mancata accettazione dell'insegnamento per il quale si è realizzata la riconversione professionale si applica, nei confronti del personale interessato, l'articolo 33 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165.  In sede di approvazione finale della Legge di conversione del D.L. in questione è stato, inoltre, approvato dal Governo l’O.d.G. n. 9/3312/5 del 20-11-02  relativo agli I.T.P. presentato dall’On. Santulli. Quest’ultimo, premettendo la non riconvertibilità dei docenti ITP non laureati, propone al Governo di “valutare l’opportunità di consentire agli ITP di transitare, a domanda, previo appositi corsi di formazione, nei ruoli del personale amministrativo tecnico ausiliario (ATA), nel limite massimo del 25 % dei soprannumerari e con il limite massimo di copertura del 25 % dei posti ATA disponibili”;

3.      Con l’Art. 473 (Corsi di riconversione professionale) del vecchio decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, al comma 4, si stabilisce che “Requisito di ammissione ai corsi, di cui al presente articolo, è il possesso del titolo di studio previsto per l'insegnamento cui si riferiscono i corsi stessi”;

4.      Con l’articolo 33 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165. si stabilisce – in pratica – la procedura di licenziamento degli insegnati in esubero che prevede, in ultima analisi, in caso di mancato accordo e/o possibilità di collocazione o ricollocazione, un periodo massimo di 24 mesi durante il quale il docente ha diritto ad un'indennita' pari all'80 per cento dello stipendio e dell'indennita' integrativa speciale, con esclusione di qualsiasi altro emolumento retributivo comunque denominato;

5.      Con la Riforma Moratti della Scuola è prevista una notevole riduzione delle attività laboratoriali oltre che del monte ore dei piani di studi e la trasformazione degli Istituti Tecnici Industriali in Licei Tecnologici;

6.      già su “La Repubblica” del giorno 02/02/2002 a pag. 8 è stato pubblicato un articolo, mai smentito nei contenuti, in cui si afferma che il ministro Moratti si impegna con il ministro Tremonti, ai fini di ridurre le spese, tra l’altro, a ridefinire il profilo professionale dell’assistente tecnico e della funzione docente dell’ITP;

7. In tutti i recenti incontri pubblici, di cui l'ultimo è quello tenutosi il 23 marzo 2003 a Como alla villa Gallia con slogan "UNA SCUOLA PER CRESCERE", i rappresentanti del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca hanno affermato la ferma decisione del governo, ai fini di un puro risparmio di risorse economiche, di non prevedere nella scuola del futuro la figura dell'I.T.P. e di ridurre al minimo le attività di laboratorio. 

I MOVIMENTI DI PROTESTA

Per quanto detto in precedenza,  ed anche a difesa della Scuola Pubblica,  il 19 novembre 2002 è nato spontaneamente un Comitato di Lotta degli ITP Napoletani che ha dato la spinta in tutta Italia alla nascita di gruppi e coordinamenti al fine di mobilitare la categoria degli ITP (ma non solo!!) per difendere il proprio posto di lavoro.

Sono state fatte alcune assemblee e manifestazioni di protesta (presidio al CSA di Napoli, ecc) e domenica 16 marzo 2003 un incontro a Roma, organizzato dall’AID (Associazione Insegnanti Diplomati), nel quale tutti i partecipanti rappresentanti di 9 città italiane sono stati d’accordo nell’unirsi per la difesa della categoria.

Il 18 marzo 2003, c/o l’ITIS Giordani di Napoli, si è costituito il Coordinamenti Regionale degli ITP Campani.

Sul sito www.informazionedocente.it si stanno raccogliendo le firme di adesione alla lettera aperta con la quale si manifesta il totale dissenso sulla politica di questo governo nel settore Istruzione.

COSA AFFERMIAMO E CHIEDIAMO

1.      che sia garantito a tutti gli Insegnati Tecnico Pratici lo stato giuridico ed economico di docenti, così come stabilito in sede d’istituzione di tale figura professionale (DLgs 1277/48, in GU 6/11/1948 n. 259);

2.      che si valuti la possibilità di utilizzare gli I.T.P. in qualità di docenti anche scorporando, ove possibile, la compresenza con il docente di teoria;

3.      La necessità di salvaguardare, attraverso l’autonomia didattica, l’identità e la specificità degli istituti tecnici e professionali, la capacità di coniugare formazione culturale e professionale avendo sempre in considerazione la peculiarità del proprio bacino di utenti;

4.      L’importanza e indispensabilità degli Insegnamenti Tecnico Pratici e della salvaguardia del patrimonio professionale, umano e strumentale in possesso all’Istituto;

5.        La necessità nelle attività di laboratorio della compresenza dell’Assistente Tecnico e dell’Insegnante Tecnico-Pratico, ai fini della qualità dell’istruzione e della sicurezza degli allievi;

6.        La necessità di rafforzare, attraverso l’autonomia didattica, l’introduzione e la sperimentazione dell’insegnamento laboratoriale nei licei.

 Per ulteriori informazioni:

www.informazionedocente.it

www.coordinamentoitp.it

clditpnapoletani@virgilio.it