Gilda

degli

Insegnanti

 

Venezia

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LA BUONA SCUOLA: solo per i dirigenti scolastici!!

 PRIME NOTE A CALDO DOPO
LA PRIMA LETTURA DEL DDL SULLA BUONA SCUOLA.
dalla Gilda degli insegnanti di Venezia, 15.3.2015

Con una serie di voltafaccia e di proposte sconfessate è arrivata la buona scuola di Renzi.

Di fatto si tratta della riconferma del modello aziendalista di natura privatistica introdotto da Luigi Berlinguer e implementato da tutti i governi Berlusconi. Scuole iperautonome con budget e organico autonomo definito, gestito e organizzato dalla dirigenza scolastica.

Di fatto il Collegio dei Docenti viene ridotto a semplice organo strumentale delle decisioni della dirigenza, la quale può scegliere i docenti di staff, premiare i docenti "migliori" con risorse aggiuntive e addirittura assumere direttamente i docenti dall'organico funzionale in applicazione del piano triennale (il nuovo POF deciso sempre dal dirigente scolastico, "sentiti" il Collegio dei Docenti e il Consiglio di Istituto). Tutto ciò senza che il disegno di legge intervenga sulla valutazione dei dirigenti scolastici che diventano così autocrati di una scuola privatistica e che il disegno di legge premia con aumenti stipendiali.

In tale contesto la Gilda degli Insegnanti ribadisce che la Costituzione garantisce la libertà di insegnamento all'art.33 e che l'assunzione nella scuola statale deve avvenire solo con procedure concorsuali e non discrezionali.

Siamo molto lontani dal modello di preside-sindaco declamato da Renzi e Faraone (il sindaco e la giunta devono rispondere al consiglio comunale che può chiederne le dimissioni...). Si tratta invece del modello di podestà di fascistissima memoria.

Da anni abbiamo richiesto che vi fosse una effettiva valorizzazione del collegio dei docenti con il riconoscimento della specifica funzione di coordinatore della didattica eletto dallo stesso Collegio, ruolo che si doveva affiancare a quello gestionale del dirigente e del Consiglio di Istituto.

Con il DDL di riforma della scuola tale prospettiva, che a noi sembrava di puro buon senso e finalizzata al più ampio coinvolgimento dei docenti nelle scelte responsabili inerenti la didattica, viene cassata brutalmente.

A QUESTO PUNTO E' NECESSARIO RICONDURRE LA SCUOLA ALLA DEMOCRAZIA. COME AVVIENE NELLE UNIVERSITA', NEI CONSERVATORI, NELLE ACCADEMIE DELLE BELLE ARTI PROPONIAMO ALLORA CHE IL PRESIDE, CON COSI' AMPI POTERI,  DEBBA ESSERE NECESSARIAMENTE ELETTIVO.

PERSINO GLI "SCERIFFI" NEGLI USA  SONO ELETTI DALLA POPOLAZIONE!!

Anche sulla questione della stabilizzazione dei docenti precari la situazione appare confusa. Per la formazione del nuovo organico funzionale, che è stato solo tratteggiato ed è tutto da definire concretamente, si dovrebbe attingere solo dalle GAE e dai vincitori dell'ultimo concorso su posti liberi e disponibili con una assunzione di poco più di 100 mila insegnanti e quindi con una riduzione di almeno 50 mila assunzioni rispetto alla prima proposta. Per gli altri docenti si prospetta come unica soluzione per l'assunzione per concorso da effettuarsi nel 2016. Riteniamo che sia invece necessario dare una risposta positiva a tutti i docenti che, a prescindere all'inserimento nelle GAE, hanno già effettuato anni di servizio nella scuola con titolo idoneo e abilitazione, così come previsto nella sostanza dalla sentenza della Corte Europea.

Di fronte ad un disegno di legge che ha caratteristiche molto pericolose per la scuola statale italiana, appare un semplice contentino la carta del docente con 500 euro annuo da spendere in materiali di aggiornamento, in hardware e software e attività culturali, mentre non condividiamo i passaggi del ddl sul finanziamento delle scuole con il 5% o le detrazioni fiscali per l'iscrizione alle scuole private senza che vi siano i necessari controlli sulla qualità, la gestione e l'organizzazione.

La Gilda degli Insegnanti di Venezia esprime preoccupazione per i tempi previsti per l'approvazione del disegno di legge che costringerebbe il Parlamento, per dare una prima soluzione al problema della stabilizzazione del precariato a partire dal 1 settembre 2015, a analisi superficiali e approssimative del dispositivo che presenta passaggi molto complessi e che potrebbero portare ad una inaccettabile riduzione degli spazi di contrattazione e di partecipazione dei docenti e del personale ATA alle scelte strategiche della scuola italiana. Confida in ogni caso che il Parlamento sappia cogliere l'occasione per modificare radicalmente le parti del disegno di legge che risultano per noi e per tanti inaccettabili, che apra un vero confronto con le organizzazione sindacali e le associazioni professionali e che spinga il governo a provvedere con le necessarie modificazioni alla soluzione  del precariato strutturale nella scuola con un decreto legge stralcio che è il vero provvedimento urgente da farsi.
 

Venezia, 15 marzo 2015

Gilda degli insegnanti,
Federazione Gilda-Unams,
della provincia di Venezia