A TUTTI I PRECARI DELLA SCUOLA:
L'ARMA DELLO SCIOPERO DEVE ESSERE USATA La pubblicazione del DDL sulla cosiddetta Buona Scuola sta spingendo comprensibilmente tanti precari della scuola a chiedere ad alta voce l'indizione di scioperi, assemblee e manifestazioni per ottenere la sospirata assunzione con contratto a tempo indeterminato. Hanno ragione, ma è bene ricordare alcune semplici cose:
Per questo e per molto altro la Gilda degli Insegnanti sta lavorando per costruire con tempi rapidissimi occasioni di mobilitazione unitaria della categoria CONTRO TUTTO IL DDL. A livello nazionale stiamo interloquendo con tutte le forze politiche perchè sia cambiata radicalmente la proposta di buona scuola di Renzi e si intervenga con in decreto-legge urgente per stabilizzare prioritariamente tutto il precariato in possesso di abilitazione e con 36 mesi di servizio nella scuola statale anche con un piano di assunzioni distribuito in due-tre anni. La Gilda degli Insegnanti intende invitare tutte le forze sindacali e politiche ad una grande e unitaria mobilitazione con sciopero se il Parlamento e il Governo non saranno disponibili ad ascoltare noi e tutte le altre OO.SS. Se necessario riteniamo che si debba andare al blocco degli scrutini. La Gilda degli Insegnanti di Venezia ricorda a tutti i precari che da tempo stiamo raccogliendo le richieste per adire il ricorso sulla stabilizzazione e il riconoscimento della progressione di carriera dei docenti precari. Riteniamo che, viste le pronunce dei giudici del lavoro di Venezia, sia l'unico strumento giuridico ora disponibile per far valere non solo sacrosanti diritti acquisiti, ma anche per evidenziare un problema politico in ottemperanza della ricordata sentenza della Corte di Giustizia Europea. Sappiano tutti coloro che hanno partecipato al ricorso o che intendono parteciparvi che la Gilda di Venezia di prassi intende procedere "con ricorsi pilota" per evitare di far spendere inutilmente soldi e speranze ai ricorrenti. Per questo abbiamo sempre vinto i ricorsi in tema di precariato. Per questo siamo diversi da chi vende la speranza speculando sulla disperazione e su aspettative, giuste di per sé, ma impossibili da realizzare.
Venezia, 27 marzo 2015
Gilda degli insegnanti, |