adozione sperimentale dei nuovi modelli nazionali
di certificazione delle competenze delle scuole
del primo ciclo di istruzione e orientamenti
per l’elaborazione del rapporto di autovalutazione

Relazione dell'incontro tra OO.SS. e MIUR

  dalla Gilda degli Insegnanti, 11.2.2015

Per l’amministrazione è stata presente la Dott.ssa Palumbo con il suo staff e la presenza dei rappresentanti dell’INVALSI.

Sul primo punto l’amministrazione ha presentato modelli formalizzati per la certificazione delle competenze al termine della scuola primaria e al termine del primo ciclo accompagnati da una bozza di circolare/nota che invita le scuole ad adottare “in via sperimentale” i modelli di certificazione delle competenze che non vanno a sostituire le attuali modalità di valutazione e attestazione giuridica dei risultati (vedi voti). I documenti consegnati alle OO.SS. sono ancora definibili come “riservati” e pertanto non ci è dato pubblicarli.

La delegazione della FGU-Gilda degli Insegnanti, differenziandosi dalle altre OO.SS. che hanno espresso un giudizio critico non tanto su merito, quanto sulla procedura di introduzione, ha posto in rilievo le seguenti questioni dando un giudizio complessivamente negativo sulla proposta dell’amministrazione per i seguenti motivi:

  • La proposta di “adozione sperimentale” di modelli di certificazione avviene in un periodo dell’anno scolastico in cui sono già state definite le scansioni e le modalità di valutazione degli allievi nel rispetto della normativa vigente. L’introduzione “sperimentale” di modelli preordinati da MIUR costituirebbe un inutile e confuso aggravio, anche in termini prettamente burocratici e di lavoro accessorio per i docenti a fronte di una oggettiva incapienza del FIS per le normali attività.

  • La certificazione delle competenze, sovrapponendosi alla normale valutazione, comporta confusione per le famiglie che si troverebbero due diverse tipologie di valutazione per lo stesso allievo. Di fatto la valutazione delle competenze, essendo frutto  anche della progettazione della scuola dell’autonomia, rischia di rendere inaffidabile e coercitiva la commensurabilità tra opzioni e processi diversi.

  • Nella certificazione delle competenze proposta manca il riferimento a livelli di preparazione e di conseguimento delle competenze non adeguati. In pratica “la mancanza di un livello negativo, attesa la funzione pro-attiva di una certificazione in progress delle competenze” è giustificata dal fatto che eventuali situazione negative sarebbero escluse dalla certificabilità. La delegazione della FGU-Gilda degli Insegnanti ha fatto notare che tale situazione determina di fatto il superamento surrettizio del sistema di valutazione attuale che consente, in casi motivati, l’evidenziazione di situazioni settoriali di insufficienza. In concreto si introduce indirettamente una riforma sulle certificazioni in uscita che solo il Parlamento può fare.

  • La delegazione della Fgu-Gilda degli Insegnanti ha espresso inoltre la preferenza accordata a sistemi semplici e lineari di valutazione anche con l’utilizzo del voto, lasciando definitivamente la stagione dei giudizi che, nel caso delle competenze che non sono  tuttora scientificamente definite, porterebbe a procedure di comunicazione astratte e incerte.

  • La delegazione della FGU-Gilda, preso atto che è volontà dell’amministrazione (dopo ben cinque anni di ritardo rispetto alla normativa originaria) introdurre modelli di certificazione delle competenze, invita l’amministrazione a soprassedere alla sperimentazione delle schede proposte e ad aprire un serio e democratico dibattito tra i docenti per costruire per l’inizio del prossimo anno scolastico modelli condivisi, semplici e comprensibili da introdurre in tutte le scuole.


La dott.ssa Palumbo ha quindi affrontato la proposta di emanare alle scuole una circolare/nota di orientamento per l’elaborazione del rapporto di autovalutazione.

Dopo una relazione fatta da INVALSI sulla bontà del progetto RAV (rapporto di autovalutazione). Si è aperto un interessante dibattito sugli aspetti critici del Sistema di Valutazione, fatto stante che la FGU-Gilda ha da sempre criticato il contenuto del Sistema Nazionale di Valutazione con al centro un organismo apparentemente tecnico come INVALSI. Le critiche maggiori da parte delle altre OO.SS. hanno avuto come oggetto in particolare la prevista pubblicità del rapporto di autovalutazione sul portale del MIUR nel luglio 2015 con la conseguenza della una confrontabilità degli esiti in chiaro tra scuole con tutti i presumibili effetti anche nella prospettiva della riforma della cosiddetta “buona scuola” anche se INVALSI ha garantito che ciò non avverrà e che i dati saranno di fatto ad uso interno della scuola.

La delegazione della FGU-Gilda degli Insegnanti ha ribadito alcune osservazioni fortemente critiche:

  • L’avvio del Sistema Nazionale di Valutazione appare in ogni caso tardivo e per certi versi le scadenze immaginate dai “tecnici” si scontrano con i tempi della scuola reale dove gli insegnanti dovrebbe trovare il tempo di insegnare e non di produrre ulteriori scartoffie a beneficio del “sistema di valutazione”.

  • Appare ingenua la posizione dell’amministrazione e dell’INVALSI circa un utilizzo interno dei dati di autovalutazione poiché essi potranno essere fonte di differenziazione tra scuole e preambolo per la differenziazione stipendiale dei docenti se verranno utilizzati anche parzialmente come indicatori di merito nei prossimi decreti sulla buona scuola. E’ la politica a decidere, non l’INVALSI.

  • Di fronte all’attuale stato di incertezza sull’uso (anche politico e mediatico) che i dati di autovalutazione possono avere è prevedibile immaginare che in tutte le scuole prevarranno autovalutazioni positive se non ottime inficiando e decostruendo tutto il sistema immaginato dal ministero. Infatti l’autovalutazione ha  senso solo se accompagnata da una sicura valutazione esterna su parametri definiti o definibili di standard di efficacia ed efficienza condivisi nel rispetto della sfera dell’autonomia scolastica. Da tempo la FGU- Gilda ha calcolato che con le risorse umane e professionali attuali serviranno circa vent’anni per operare una valutazione esterna di tutte le scuole. Una vera buffonata!!

  • La delegazione, ribadendo la proposta di una radicale revisione del Sistema di Valutazione Nazionale così come è stato concepito, ha chiesto che sia rivista la tempistica relativa alla compilazione del “questionario scuola” che dovrebbe essere inserita a sistema entro il 28 febbraio (si chiede almeno lo slittamenti di un mese per tutte le procedure). Chiede che le conferenze di servizi che gli USR stanno tenendo non siano improntate, come al solito, sul’attenzione alle procedure che diventano ulteriori pesi di lavoro burocratico sulle spalle dei docenti e delle segreterie senza alcun riconoscimento accessorio.

  • La delegazione inoltre ribadisce che l nucleo di valutazione previsto deve essere espressione del collegio dei docenti e non emanazione diretta della dirigenza e che servono risorse economiche per pagare il lavoro accessorio.


A conclusione dell’incontro l’amministrazione sembra disponibile a modificare almeno in parte le scadenze previste originariamente. Vedremo.

Sull’argomento che è estremamente complesso e sul quale la Gilda degli Insegnanti è intervenuta in più occasioni in senso molto critico torneremo con ulteriori analisi e proposte.

 

Roma, 11 febbraio 2015