La truffa degli scatti di competenza Un contributo del Centro studi dalla Gilda degli Insegnanti, 9.9.2014
All’inizio di settembre, il premier Renzi ha presentato le linee guida di un progetto di riforma della scuola, contenuto in un dossier di 136 pagine, intitolato “La Buona Scuola”. Tra i capitoli, ve n’è uno dedicato ad un nuovo sistema di progressione stipendiale: a partire dal 1° settembre 2015 nessun insegnante potrà più maturare scatti di anzianità, che saranno sostituiti da scatti retributivi definiti “di competenza”. Questi ultimi, però, non spetteranno a tutti. Infatti, ogni 3 anni (quindi la prima volta nel 2018, poi nel 2021, ecc.), sulla base di crediti didattici, formativi e professionali, solo “due terzi (66%) di tutti i docenti di ogni scuola (o rete di scuole) avranno diritto ad uno scatto di retribuzione” [pag. 53]. Il dossier aggiunge: “Il valore di ogni scatto triennale potrebbe essere di circa 60 euro netti al mese” [pag. 54]. Gli scatti di anzianità attualmente esistenti, invece, cadono ogni 6 o 7 anni e portano nelle tasche degli insegnanti una cifra tra i 110 e i 130 euro netti al mese (tranne che per l’ultimo gradone, alle soglie della pensione, cui corrisponde un avanzamento inferiore in termini economici). Cominciamo a trarre delle conclusioni oggettive da quanto detto.... Il contributo di Marco Corvaglia, nella sua versione integrale, continua sulla pagina dedicata del nostro Centro studi nazionale.
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