Madia,
dilettanti allo sbaraglio
dalla Gilda degli insegnanti di Venezia,
agosto 2014
L’incredibile
conclusione della vicenda dei docenti “quota 96” che sembrava essere
arrivata a soluzione dopo più di due anni di contenzioso con
l’amministrazione dimostra ancora una volta quanto sia difficile
passare dalle promesse ai fatti per chi è abituato a vendere
speranze per tornaconto politico di breve periodo.
L’ineffabile
Ministra Marianna Madia (vedi
qui una rapida e significativa biografia), evidente controfigura
di Renzi, Del Rio, Amato e Cottarelli, ha dimostrato la sua palese
incapacità e di fronte a tale incompetenza è difficile immaginare
che la “grande″ riforma della Pubblica Amministrazione tanto
sbandierata produca i promessi effetti concreti.
Intanto 4000
docenti,che hanno diritto ad andare in pensione e che sono stati
penalizzati per un chiaro errore legislativo, rischiano di vedere
prolungata la loro carriera obtorto collo in attesa di altri
provvedimenti salvifici prospettati da Renzi
In compenso non
si tocca la situazione delle italiche caste (magistrati, professori
universitari e primari) che potranno andare in pensione dopo i 68
anni…. Complimenti al governo dei rottamatori e dei giovani
competenti e rampanti. L’Italia cambia verso???
Caro Matteo Renzi, un consiglio: la vera rivoluzione nella Pubblica
Amministrazione sta solo nel far funzionare regolarmente la macchina
burocratica obbligandola a rispettare scadenze e la qualità dei
servizi che tanto promette ai cittadini. Meno burocrazia, meno leggi
inesplicabili scritte da uffici legislativi fatti da dirigenti
ottusi e fatte per non essere comprese e che portano nella loro
applicazione a confusione e contenziosi. Non servono riforme
epocali, basta eliminare le storture amministrative create ad arte
dalla burocrazia. Si pensi alla situazione della scuola dove ormai
non c’è più certezza del diritto a suon di deroghe, slittamenti di
date, interpretazioni, esenzioni, ricorsi, sentenze dei giudici.. In
tutto condito da un sistema informatico che fa ancora acqua da tutte
le parti e che non garantisce il normale funzionamento per tutto ciò
che riguarda graduatorie e organici.
Aspettiamo con fiducia un vero provvedimento che dia certezza ai
docenti non solo di quota 96, ma di tutti coloro che nel futuro
sperano di andare in pensione dopo più di 40 anni di lavoro. Si
chiarisca una volta per tutte che la finestra per i docenti è al 1
settembre dell’anno di riferimento per la pensione. Oppure si abbia
il coraggio di equiparare il personale della scuola a tutto il resto
del pubblico impiego garantendo l’uscita in itinere durante l’anno
dopo il conseguito delle condizioni previste dalla legge per la
pensione.
Esprimiamo preoccupazione per il promesso Piano Scuola sul quale
nessuno sa ancora nulla. Non vorremmo che si stemperasse nella
solita lista di riforme “popolari” ma inconsistenti e addirittura
dannose per la scuola pubblica statale. Siamo in attesa.
Venezia, 7 agosto 2014
Gilda degli insegnanti,
Federazione Gilda-Unams,
della provincia di Venezia