Registro elettronico, la Gilda
chiede la moratoria di un anno

La Gilda degli Insegnanti boccia la novità annunciata dal ministro Francesco Profumo

 dall'Ufficio stampa della Gilda degli Insegnanti, 27.9.2012

Il registro elettronico? Sarà un altro buco nell'acqua, una trovata del ministero dell'Istruzione che, invece di produrre un risparmio, caricherà ulteriormente i docenti di lavoro.

La Gilda degli Insegnanti boccia la novità annunciata dal ministro Francesco Profumo, spiegando che "l'introduzione del registro elettronico non porterà all'eliminazione del cartaceo perchè, secondo le norme vigenti, i registri tradizionali rappresentano atti pubblici che hanno valore giuridico. Così, non solo si fallirà l'obiettivo di dematerializzare le pagelle previsto dalla spending review, ma si costringerà anche i docenti a una estenuante giustificazione delle valutazioni espresse nei confronti degli alunni".

La Gilda, inoltre, critica il ritardo con cui procede l'iter burocratico: "L'attuazione del provvedimento - afferma il sindacato - doveva essere regolata da un Piano per la dematerializzazione la cui emanazione era prevista entro 60 giorni dall'entrata in vigore del decreto. Eppure, dopo oltre due mesi, non c'è alcuna traccia di questo Piano".

Alla luce delle difficoltà e dei costi che graverebbero sulle scuole a cominciare già dal prossimo anno scolastico, la Gilda chiede un incontro a Profumo per proporre la moratoria di un anno, così da predisporre gli strumenti per la partenza del Piano, formare i docenti e il personale della scuola e reperire le risorse.

"Se non si lascerà il tempo necessario per organizzare al meglio l'introduzione del registro elettronico - conclude la Gilda - la digitalizzazione rischierà di rivelarsi soltanto un ulteriore aggravio per i docenti e per le scuole, senza migliorare di una virgola l'offerta formativa".


Roma, 27 settembre 2012

Ufficio stampa
Gilda degli insegnanti