Bene i nuovi concorsi,
Nessuna novità sui numeri,
Malissimo insistere sui test,
Buio totale sui tfa speciali
comunicato stampa della Gilda degli insegnanti di Venezia,
25 agosto 2012
Il Consiglio dei
Ministri del giorno 24 agosto ha partorito, tra le cosiddette misure
per la “crescita” alcuni provvedimenti che interessano il mondo
dell’istruzione e della formazione. Tralasciando le norme specifiche
sull’università sulle quali torneremo in seguito, la Gilda degli
Insegnanti di Venezia esprime le seguenti valutazioni sulla
questione concorsuale.
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Ricordiamo a tutti
che entro il 31 agosto saranno assunti 21.112 posti per docenti
ed educatori, frutto di un accordo triennale che firmato l´anno
scorso con il governo e che prevedeva le immissioni in ruolo
degli insegnanti per un triennio su tutti i posti vacanti in
organico di diritto. I numeri che quindi circolano erano già
programmati, senza tener conto dei futuri pensionamenti. Restano
comunque ancora gravi le lacune in organico (nel Veneto, tanto
per fare un esempio concreto, mancano ancora all'appello quasi
900 posti di sostegno) |
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E’ sicuramente
positivo che dopo 13 anni si bandiscano nuovi concorsi con la
finalità non troppo nascosta di definire un percorso certo per
arrivare alla fine del precariato nella scuola. |
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Resta il problema
del riconoscimento a priori dei servizi svolti per anni dalle
decine di migliaia di precari che hanno lavorato nella scuola e
che sono inseriti nelle Graduatorie Ad Esaurimento (Gae). Non si
capisce ancora se il concorso che sarà bandito a breve prevederà
una quota maggioritaria per i docenti in possesso di
abilitazione e che hanno effettuato almeno due-tre anni di
servizio nella loro classe di concorso. L’accento del Ministro
nei confronti di una auspicabile assunzione di “giovani docenti”
non può a nostro avviso ledere i diritti acquisiti e le
legittime aspettative dei precari inseriti nelle Gae. La legge
vigente prevede infatti che solo il 50% delle cattedre
disponibili sia attribuita per scorrimento ai docenti inseriti
nelle Gae. La nostra proposta è che si dedichi
PER
LA PRIMA APPLICAZIONE NEL 2013 ALMENO IL 70 % DEI POSTI DISPONIBILI
AI DOCENTI INSERITI NELLE GAE MANTENENDO UNA QUOTA DEL 30% PER I POSTI EFFETTIVAMENTE
DISPONIBILI A CONCORSO ORDINARIO A CATTEDRA, cui
possano partecipare anche i docenti inseriti nelle gae con
possibilità di far valutare i titoli di servizio solo dopo il
superamento delle prove concorsuali (su 100 cattedre disponibili
70 a Gae e 30 a concorso). |
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Non risultano
ancora poste in essere le procedure per l’avvio dei cosiddetti
Tirocini Formativi Attivi Speciali (TFA speciali) che il
Ministro e i dirigenti del MIUR (sia scuola che università)
avevano promesso di attivare per consentire ai docenti precari
non abilitati che avevano effettuato servizi per almeno 360
giorni di prendere l’abilitazione per poter così partecipare ai
concorsi a cattedra. Si tratta di ritardi inaccettabili. Come
Gilda avevamo chiesto l’intervento urgente con decreto legge
senza essere ascoltati. |
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Per la Gilda è
inaccettabile il continuo ricorso a test generali di accesso e a
test sulle discipline. RIBADIAMO CHE I
TEST A RISPOSTE CHIIUSE (crocette) NON SERVONO PER VERIFICARE LA
PREPARAZIONE DISCIPLINARE E PROFESSIONALE E LE RELATIVE
COMPETENZE. SERVONO SOLO PER ELIMINARE ALEATORIAMENTE IL MAGGIOR
NUMERO DI CANDIDATI. L’USO SISTEMATICO DI TEST HA PORTATO MOLTI
SISTEMI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE A RISULTATI NELLA SOSTANZA
DISASTROSI. NON VOGLIAMO CHE L’ITALIA SEGUA STUPIDAMENTE
L’ESEMPIO DELLE FALLIMENTARI ESPERIENZE
ANGLOSASSONI. I concorsi
proposti dal Ministro constano di due serie di test: uno
generale per tutte le classi di concorso e uno specifico per la
classe di concorso. Il superamento dei due test consentirebbe di
affrontare la prova pratica/orale che consideriamo invece come
elemento di valutazione professionale in positivo. IL
MIUR E I COSIDDETTI “ESPERTI” HANNO GIA’ DIMOSTRATO LA LORO
INEFFICIENZA E INCAPACITA’ NELLA STESURA E ORGANIZZAZIONE DEI
TEST (vedi gli esempi del test per il concorso
a dirigenti e i test per i TFA ordinari).
Come Gilda ribadiamo che le procedure
concorsuali possono essere esplicitate anche mediante prove
diverse
(ad es. una batteria di domande essenziali a risposta aperta
con un numero massimo di righe/spazi/caratteri da utilizzare
come avviene nelle terze prove dell’Esame di Stato). Così almeno
si potranno verificare effettivamente le capacità di
preparazione disciplinare e di sintesi che sono necessarie nella
professione (senza contare che almeno i concorrenti sono
costretti a scrivere qualcosa in lingua italiana..). |
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Gilda chiede
contestualmente all’approvazione delle nuove norme che
VENGANO CASSATE DEFINITIVAMENTE LE
GRADUATORIE DEI VECCHI CONCORSI che risultano dopo
più di vent’anni obsolete e ridicole. Si chiede che i vincitori
dei vecchi concorsi a cattedra possano essere inseriti per legge
nella Gae. Ricordiamo che in tutti i concorsi pubblici il bando
consente di utilizzare la conseguente graduatoria solo per un
limitato periodo di tempo (due-tre anni). Nella scuola per
merito di interessi politici e sindacali si è invece fatto il
contrario. Tutto ciò ha consentito di usare e speculare sul
precariato. E’ una situazione vergognosa che deve cessare. |
Attendiamo comunque il
testo del Decreto ancora sconosciuto.
Gilda degli insegnanti,
Federazione Gilda-Unams,
della provincia di Venezia