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La Palumbo lascia l'USR per il Veneto
nel segno di Marchionne

dalla Gilda degli insegnanti di Venezia, 15.1.2011

Contestualmente al messaggio di saluto alle organizzazioni sindacali e ai dirigenti scolastici del Veneto, la dott.ssa Palumbo ha trasmesso la sua interpretazione del decreto legislativo n. 150 (decreto Brunetta) in merito alle relazioni sindacali.
Nel Dgls 150 è previsto che la contrattazione sindacale sia ridotta radicalmente ai soli punti dell’applicazione della normativa sulla sicurezza e ai diritti sindacali. La parte sostanziale che è stata sempre al centro della contrattazione, cioè quella concernente l’organizzazione del lavoro (assegnazione dei docenti ai plessi, orari di lavoro, rientri, permessi, ferie, ecc.) dovrebbe passare sotto la totale discrezionalità del dirigente scolastico. Ma lo stesso D.gls stabilisce che tali innovazioni partano con la stipula del nuovo Contratto Collettivo di Lavoro che, come tutti sanno, è bloccato per volontà del governo fino al 2013.

Ebbene la dott.ssa Palumbo ha dato la sua personale interpretazione della norma ribadendo “l’obbligo di adeguare alla nuova normativa i contratti integrativi di istituto” da subito e mettendo così in forse i contratti di Istituto già stipulati in molte scuole perché frutto di accordi sui temi inerenti l’organizzazione del lavoro che dovrebbe essere stata definita unilateralmente dai dirigenti scolastici.

E’ il primo caso in Italia in cui un dirigente regionale uscente si permette di imporre una particolare applicazione di norme fondamentali tuttora oggetto di interpretazione e contenzioso a livello nazionale. La dott.ssa Palumbo si è spesso dimostrata più realista del re (si pensi solo ai pesanti tagli agli organici che sono stati imposti negli ultimi anni nella Regione Veneto), ma confidavamo che su materie così delicate come quelle inerenti la contrattazione, le RSU, i poteri della dirigenza avesse un atteggiamento di maggiore apertura e dialogo. Così non è stato e ne prendiamo atto.

Secondo la visione Brunetta/Palumbo da gennaio 2011 le RSU di Istituto potrebbero anche non esistere, basterebbe solo dare loro solo una semplice informativa sindacale sulle materie dell’organizzazione del lavoro e firmare un qualche accordo sulla sicurezza e sui diritti sindacali. Il datore di lavoro/ministero/dirigente sarebbe quindi legittimato ad operare quale imprenditore nei confronti del lavoro dipendente pur con i limiti dell’attuale contratto nazionale di lavoro, ma in attesa di un nuovo contratto di lavoro che a partire dal 2013 molti vorrebbero informato ad astratti principi di’efficienza e di produttività con una riduzione dei diritti dei lavoratori.

Crediamo che tali posizioni non portino alcun beneficio alla scuola pubblica laddove è necessario il coinvolgimento di tutte le componenti in ogni decisione sull’organizzazione dell’offerta formativa. Siamo di fronte ad un radicale ritorno ad un lontano passato permeato da una visione gerarchica e burocratica della scuola in cui ordini e direttive sono imposti dall’alto con una dirigenza ridotta a semplice capolarato. Tutto il contrario di quanto prospettato con la mitica autonomia delle istituzioni scolastiche. La lezione Marchionne contro i diritti sindacali, la contrattazione e per l’eliminazione del sindacato come controparte sembra unificare comportamenti e scelte politiche anche nella scuola.

Augurando alla dott.ssa Palumbo un proficuo lavoro alla Direzione degli Ordinamenti presso il Ministero speriamo che nel suo nuovo ruolo, importantissimo e di grande delicatezza, sappia comprendere che qualsiasi riforma e innovazione nella scuola si fa insieme ai docenti e ai lavoratori della scuola e non contro o senza di loro.
 

Gilda degli Insegnanti di Venezia
F.G.U.