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Adozione dei libri di testo
nelle scuole superiori: un rompicapo

dalla Gilda degli insegnanti di Pisa, 25.5.2010

Si stanno toccando con mano i primi effetti di una riforma che viene portata avanti a tamburo battente, ma senza un vero coordinamento: si impongono alla scuola decisioni senza che vi siano i necessari presupposti normativi. Ora tocca ai libri di testo, che i docenti dovrebbero adottare prima di conoscere i programmi e, nei tecnici e professionali, senza i quadri orari definitivi delle proprie discipline di insegnamento. Analogo problema si presenterà a breve con gli organici.

Ma andiamo con ordine: nei giorni scorsi molti Collegi di Docenti delle scuole superiori, in provincia di Pisa, hanno dovuto constatare che non erano nelle condizioni di poter operare la scelta di questi fondamentali sussidi didattici; tale scelta, secondo le circolari ministeriali "(...) che rappresenta una delle fondamentali espressioni della libertà di insegnamento e dell'autonomia didattica delle istituzioni scolastiche, richiede da parte dei docenti valutazioni sempre più consapevoli e mirate, al fine di agevolare il conseguimento degli obiettivi educativi contenuti nel piano dell'offerta formativa."

Ma per individuare gli obiettivi di un Piano dell'Offerta Formativa occorrono delle indicazioni nazionali a cui fare riferimento (a tutt'oggi sono presenti delle bozze solo per licei e tecnici); ma c'è di più, per le classi successive alla prima degli istituti tecnici e professionali si sarà una riduzione di ore, che non è ancora formalizzata in una norma di legge che indichi con chiarezza quali discipline saranno interessate alla riduzione.

Ciò ha reso impossibile tutte le fasi propedeutiche all'adozione dei libri di testo, cioè

  • la stampa di libri conformi alle indicazioni nazionali

  • la possibilità di visionare questi libri

  • la consultazione dei rappresentanti di studenti e famiglie, obbligatoria per legge

I collegi dei docenti, riuniti prima del 21 maggio, non hanno potuto far altro che constatare la realtà: cioè di trovarsi a dover deliberare senza alcun presupposto necessario alla delibera stessa, per questo sono stati costretti a sospendere le adozioni.

A seguito di una nota del MIUR alcuni collegi dei docenti sono stati riconvocati, ma riteniamo che non sussistano le condizioni per tornare su una delibera già espressa, e come tale atto definitivo impugnabile solo presso il TAR.

I DOCUMENTI E LE DELIBERE

 

 

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