Gilda

degli

Insegnanti

 

Venezia

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Una riforma imposta
dalla politica del taglio della spesa pubblica tremonti e’ il vero ministro dell’istruzione

dalla Gilda degli insegnanti di Venezia, 6.2.2010

L’adozione dei regolamenti di riforma della secondaria di secondo grado da parte del Consiglio dei Ministri apre scenari inquietanti per la scuola e per tutto il sistema formativo italiano.
Gilda aveva chiesto negli ultimi due anni che qualsiasi progetto di riforma complessiva della scuola superiore fosse oggetto di ampio dibattito nelle scuole coinvolgendo tutti i docenti, che avesse caratteristiche di sperimentalità e reversibilità, che fosse accompagnato da provvedimenti certi circa la valorizzazione della funzione docente e la difesa degli organici attribuiti alle scuole.
Gilda aveva chiesto che il processo di riforma fosse ripartito in un periodo di tempo adeguato per consentire i necessari adattamenti, la riorganizzazione della struttura delle scuole, l’informazione alle famiglie e agli studenti, la formazione dei docenti e una approfondita riflessione sui contenuti culturali previsti dalla riforma stessa. Aveva chiesto almeno lo slittamento di un anno dell’avvio della riforma.

Le nostre richieste si sono scontrate con la volontà del Ministro di attuare subito le politiche di riduzione dell’organico come previste dalla Legge Finanziaria e con l’atteggiamento di alcune sigle sindacali (CISL, UIL, SNALS, ANP) che hanno spinto per l’immediato avvio della riforma.

Prendiamo atto che alcune delle stesse sigle sindacali che nulla hanno fatto per chiedere profonde modificazioni al progetto di riforma e che non si sono opposte alla sua rapida introduzione, ora si straccino le vesti, parlino di politica indiscriminata di tagli e con “spirito di collaborazione” invitino il Governo a rivedere le norme della Legge Finanziaria per salvaguardare gli organici delle scuole (che sarebbero pesantemente ridotti nell’ano scolastico 2010-11 a causa della riduzione imposta delle ore nelle classi seconde, terze e quarte soprattutto degli Istituti Tecnici e Professionali).

Consideriamo in ogni caso positivi i ripensamenti di chi sperava ingenuamente di cogestire la riforma sempre con spirito di “collaborazione e confronto”.

Gilda chiede da tempo che di fronte alle politiche di depotenziamento della scuola pubblica, ai tagli alle risorse, alla drastica riduzione degli organici, ai licenziamenti di massa che stanno colpendo i precari della scuola si ricostruisca un rinnovato movimento unitario che veda tutte le principali sigle sindacali.
Per questo riteniamo fondamentale ricostruire da basso una unità del movimento dei docenti che rivendichi ad essi il diritto di essere riconosciuti come soggetti essenziali e veri protagonisti di ogni trasformazione e riforma della scuola.

La riforma varata in pompa magna dal governo è la riforma dei tagli ispirata e voluta da Tremonti. Il Ministro Gelmini ha dimostrato e dimostra continuamente nelle sue esternazioni di non essere in grado di capire i contenuti e gli effetti dei provvedimenti che portano la sua firma.
Resta lo scandalo che a più di 24 ore dall’approvazione in Consiglio dei Ministri non siano stati ancora pubblicati i regolamenti effettivi su cui le scuole possono cominciare ad elaborare i singoli POF. E’ l’ennesima riforma mediatica. Ai veri problemi ci si penserà domani...

Sta a noi tutti dare segnali forti di opposizione.

 

Gilda degli Insegnanti di Venezia