COMUNICATO STAMPA dall'Ufficio stampa della Gilda degli Insegnanti, 23.4.2008
“La scuola non è un’azienda, ma un’istituzione fondamentale della Repubblica italiana il cui compito non è creare profitto, ma educare e formare i giovani”. Così il coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, Rino Di Meglio, commenta la vicenda del dirigente scolastico di un istituto d’arte di Perugia che, con una circolare dai toni minacciosi, ha esortato i docenti a ridurre le insufficienze degli alunni e a rivedere i parametri di valutazione per evitare un numero troppo elevato di bocciature. “Considerare la scuola come un’azienda – dichiara Di Meglio – porta a questo tipo di degenerazione. Ma il lavoro degli insegnanti non può essere ridotto a un’indegna sanatoria che assegni un 6 politico a tutti gli studenti, indipendentemente dal loro grado di preparazione”. Secondo il coordinatore nazionale della Gilda, l’episodio di Perugia “dimostra ancora una volta che l’aziendalizzazione della scuola umilia l’attività degli insegnanti e ne calpesta la dignità, dimenticando che, invece, i docenti svolgono un ruolo molto importante e di grande responsabilità”.
Di Meglio, inoltre,
evidenzia il problema legato alla valutazione degli insegnanti: “Prima
di puntare l’indice contro i docenti, sempre più bersaglio di critiche e
attacchi spesso ingiustificati, - nota il coordinatore dell’associazione
– bisognerebbe partire dall’alto, perché nella scuola autonoma il ruolo
del dirigente scolastico è molto delicato. Perciò occorrono criteri di
selezione e valutazione severi che mettano al riparo la scuola da
situazioni come quella che si è creata a Perugia. Chiediamo al ministro
della Pubblica istruzione – conclude Di Meglio – di intervenire al più
presto inviando gli ispettori nell’istituto dove si è verificato il
grave episodio”.
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