APPELLO ALLA STAMPA

ACCENDETE I RIFLETTORI SULL’ARAN!

 dal coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, Rino Di Meglio, 18/7/2007

 

Cari amici giornalisti, abbiamo bisogno di voi. In questa calda estate, mentre mezza Italia è al mare o in montagna a godersi un po’ di riposo, presso l’ARAN si sta consumando un vero e proprio attentato alla libertà sindacale e di associazione, mediante una modifica retroattiva delle regole per il riconoscimento della rappresentatività sindacale ovvero del diritto di poter fare assemblee nei luoghi di lavoro ed aver riconosciute le altre prerogative sindacali.

Se non vi sarà una mobilitazione dell’opinione pubblica che induca il Governo ad intervenire, la prossima settimana, con un accordo tra CGIL, CISL, UIL ed ARAN il tavolo delle regole verrà rovesciato a favore della costituzione di un monopolio sindacale.

 

In Italia la legge, stabiliti i criteri generali, ha affidato alla contrattazione tra ARAN e sindacati di stabilire le regole della rappresentatività, cioè il diritto a determinate prerogative: contrattare, fruire di distacchi e permessi, poter tenere assemblee sui luoghi di lavoro. Queste regole sono state definite con un Contratto quadro nel 1998.

La rappresentatività viene attribuita a chi supera la soglia del 5% facendo la media tra numero degli iscritti e risultati alle elezioni RSU. Queste le regole del gioco.

La  Gilda degli insegnanti guida da un ventennio una federazione di più organizzazioni che si chiama GILDA-UNAMS, che ha sempre abbondantemente superato i requisiti della rappresentatività.

Che succede ora?

A dicembre si è votato per le RSU, la Gilda si è presentata come "Federazione GILDA-UNAMS" ed ha aumentato i propri consensi, suscitando evidentemente preoccupazione negli altri sindacati. Risultato? Dopo 8 mesi l'ARAN non ha ancora ufficializzato i risultati, adducendo come scusa che qualche scuola (5/6 su 10.750) non ha trasmesso i dati, così continua ad utilizzare i dati delle elezioni 2003. A chi giova questo ritardo?

Non basta, il passo successivo consiste nel cambiare le regole del gioco, facendo fuori la Gilda a tavolino.

Come si fa? Semplice, si fa un contratto che cambia le regole, anche retroattivamente, e in cui si dice che se le iscrizioni non sono tutte intestate direttamente alla sigla sindacale che ha concorso alle RSU non valgono più nulla! Così gli iscritti della Federazione GILDA-UNAMS passano da 47.000 a zero, la Gilda ed i suoi alleati perdono la rappresentatività, voluta da 60.000 elettori, ed i confederali si spartiscono le "spoglie", cioè distacchi e permessi che prima spettavano alla Gilda, e si compie il miracolo: chi ha perso le elezioni aumenta lo stesso il proprio esercito di burocrati sindacali.

Il Governo? E’ al corrente che l’ARAN sta agendo senza neppure un suo atto di indirizzo?

L’ARAN? Tutela gli interessi della collettività o quelli di una parte del mondo sindacale?


Roma, 18 luglio 2007
 

IL COORDINATORE NAZIONALE
(Rino Di Meglio)