Contratto,
ancora incertezza sulle risorse.
dal coordinatore
nazionale della
Gilda degli Insegnanti, Rino Di Meglio, 20/6/2007
Certezza sulle risorse
economiche per gli aumenti contrattuali e chiarezza sul diritto ai
permessi. Sono queste alcune delle proposte avanzate dalla Gilda degli
Insegnanti in occasione di un incontro di contrattazione che si è
tenuto oggi presso l’Aran.
Il 15 giugno scorso l’Aran ha inviato una lettera al Ministro della
pubblica istruzione per conoscere l’entità delle risorse economiche da
destinare al nuovo contratto.
Allo stato l’Agenzia non ha ottenuto alcuna risposta e, nel frattempo,
ha ritenuto di avviare il confronto con i sindacati per rivedere la
parte normativa dell’articolato.
E’ quanto è emerso in apertura dell’incontro che si è tenuto
stamattina all’Aran tra i rappresentanti dell’Agenzia e delle
Organizzazioni sindacali.
Certezza
sui compensi
La Gilda degli Insegnanti ha manifestato il proprio dissenso, circa
una proposta dell’amministrazione volta ad inserire nel contratto una
clausola recita così: “ …le disposizioni contrattuali rimangono in
vigore fino a quando non siano sostituite dal successivo contratto
collettivo o fino a quando non ne venga accertata la parziale o totale
esorbitanza dai limiti di spesa”. Ciò determinerebbe, infatti,
l’introduzione di una sorta di condizione sospensiva, che negherebbe
la certezza del corrispettivo a seguito dell’erogazione della
prestazione.
Settori
distinti per Docenti e Ata, il no degli altri sindacati
In più la nostra delegazione ha proposto di suddividere il contratto
in due settori specifici:
il primo, denominato “settore della professione docente” e il secondo,
“settore dei servizi generali tecnici e amministrativi” come stabilito
dall’articolo 13, comma 2, del contratto collettivo nazionale quadro.
L’amministrazione e tutte le altre Organizzazioni sindacali si sono
dette apertamente contrarie a tale possibilità.
Alcune Organizzazioni si sono addirittura spinte fino a suggerire
l’unificazione di alcune clausole contrattuali che, allo stato, sono
distinte per i Docenti e per gli Ata.
L’indennità di vacanza contrattuale
La delegazione della Gilda ha anche sollevato il problema
dell’indennità di vacanza contrattuale, proponendo, di prevedere il
versamento di un’indennità di mora una volta trascorsi 6 mesi dalla
scadenza del contratto. Ciò per riequilibare la distanza tra la parte
datoriale e le rappresentanze dei lavoratori.
Basti pensare, per esempio, che i sindacati vengono sanzionati se
propongono lo sciopero a oltranza, ma non hanno alcuno strumento per
poter costringere l’amministrazione ad adeguare le retribuzioni al
costo della vita.
Certezza
sul diritto ai permessi
La Gilda degli Insegnanti, ha fatto presente, inoltre, che è
necessario chiarire che i permessi sono diritti e, dunque, non sono
soggetti alla discrezionalità del dirigente.
In particolare, per i permessi brevi al Gilda ha proposto che non
vengano recuperati se fruiti per sottoporsi a visite mediche.
Su questa questione si è verificata la disponibilità solo di alcune
Organizzazioni sindacali oltre a un sostanziale assenso dei
rappresentanti dell’Aran.
Contrattazione anche ai non firmatari
Quanto alle questioni riguardanti la contrattazione, la Gilda ha
proposto di consentire l’accesso alla contrattazione integrativa a
tutte le Organizzazioni rappresentative, a prescindere dalla firma del
contratto nazionale.
Né l’amministrazione né gli altri sindacati hanno mostrato interesse
per la nostra proposta.
Validità
dei contratti
In riferimento alla validità dei contratti integrativi e delle
interpretazioni autentiche, la nostra delegazione ha fatto presente la
necessità di chiarire, che la relativa validità scatta a prescindere
dal placet degli organi di controllo, una volta trascorsi 30 giorni
dalla sottoscrizione e in assenza di rilievi e di estendere le materie
dove si applica l’informazione preventiva e successiva (certificazione
delle risorse, finanziamenti che rientrano nel fondo d’istituto ecc.).
E in più è stata evidenziata la necessità di chiarire a quali
condizioni il contratto d’istituto può essere ritenuto valido. In
particolare per quanto riguarda la rappresentatività dei firmatari.
Pubblicità su compensi e nominativi per il Fondo d’istituto
La delegazione della Gilda, inoltre, ha proposto di rendere noti i
nominativi di coloro che vengono retribuiti con il fondo d’istituto,
l’attività prevista ed effettivamente svolta e i relativi compensi.
E che tale notifica avvenga in sede di informazione preventiva e
successiva.
Alcune Organizzazioni sindacali hanno mostrato tiepido interesse alla
nostra proposta, suggerendo all’amministrazione di chiedere un parere
al Garante della privacy, circa la liceità della pubblicazione di
nominativi e compensi. La Gilda ha eccepito che in questo caso non si
tratterebbe di dati sensibili e che la legge sulla trasparenza prevede
espressamente la possibilità di pubblicare questi dati.
Diritto
di assemblea
La nostra delegazione ha proposto, inoltre, di chiarire
definitivamente che il diritto di assemblea nel luogo di lavoro non
può essere negato dal dirigente scolastico avanzando la
indisponibilità dei locali.
Inoltre, la delegazione ha evidenziato la necessità di vietare la
possibilità di stipulare i contratti d’istituto, dopo che sono già
state erogate le prestazioni, imponendo la fissazione di termini certi
per avviare la contrattazione e portarla a conclusione.
Aspettative e
infortuni sul lavoro
Infine la Gilda ha anche posto l’attenzione sulla necessità di
regolamentare le aspettative per motivi di studio e ricerca presso le
università e ha proposto di garantire a tutti i docenti lo stesso tipo
di copertura assicurativa in caso di infortuni sul lavoro o comunque
dipendenti da causa di servizio.
Roma, 20 giugno 2007
IL
COORDINATORE NAZIONALE
(Rino Di Meglio)