INDICAZIONI NAZIONALI,
PARTENZA CON IL PIEDE SBAGLIATO.
GIUDIZIO NEGATIVO DELLA GILDA
SUL DOCUMENTO EMANATO DAL MINISTERO.

Ester Trevisan dall'Ufficio stampa della Gilda degli Insegnanti, 21/4/2007

 

Redatto da una commissione in cui sono totalmente assenti gli insegnanti che ogni giorno si confrontano con i problemi reali della scuola; privo di un’analisi e di una valutazione attenta dell’attuale sistema scolastico nazionale; noncurante del contributo professionale determinante che i docenti potrebbero dare se coinvolti attivamente in un grande progetto pedagogico mirato a salvare la scuola italiana. È un giudizio fortemente critico quello espresso dalla direzione nazionale della Gilda degli Insegnanti sul documento di base emanato dal ministero della Pubblica istruzione per la revisione delle Indicazioni Nazionali.

Tra i punti giudicati negativamente dal sindacato, “l’uscita a ‘mosaico’ del progetto di cambiamento che, come accaduto con Berlinguer e con Moratti, inibisce una valutazione complessiva e di merito delle implicazioni sulla scuola reale; la trasformazione della scuola da ‘istituzione dello Stato’ ad agenzia formativa al servizio delle famiglie e del territorio; la sostanziale incoerenza tra i progetti di personalizzazione dei curricoli e la pratica della politica scolastica con le sue ‘scelte razionalizzatrici’ e il conseguente sovraffollamento delle classi”.

La Gilda degli Insegnanti auspica che “intorno alle questioni sollevate si apra, nel mondo della scuola reale, un dibattito autentico, capace di dare contributi propositivi a un progetto di riforma della scuola ampiamente condiviso nel Paese e capace di coinvolgere la società civile nella costruzione del futuro dei nostri giovani”.
 

 

Ufficio stampa Gilda Insegnanti
Ester Trevisan

Roma, 21 aprile 2007