Comunicato stampa.
Mobbing: mancano leggi efficaci.
dall'Ufficio stampa della
Gilda degli Insegnanti, 30 agosto 2007
“La
sentenza della Corte
di Cassazione dimostra come la legislazione italiana sia insufficiente
per contrastare il mobbing, un fenomeno che spesso assume caratteri
molto gravi, rischia di danneggiare profondamente i lavoratori
dipendenti e che, secondo quanto è stato rilevato, colpisce in modo
particolare gli insegnanti”.
Così il coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, Rino Di
Meglio, commenta la decisione della Suprema Corte di rigettare il
ricorso di una docente contro il non luogo a procedere nei confronti
di un preside stabilito dal gip di Santa Maria Capua Vetere. Secondo i
magistrati, infatti, la fattispecie non è contemplata dal nostro
codice penale e, quindi, il mobbing non è considerato un reato.
“Nei casi più gravi – afferma Di Meglio – il nostro ordinamento
giudiziario non prevede sanzioni penali a carico dei datori di lavoro
che vessano i propri dipendenti, rinviando la questione alla giustizia
civile, con la conseguenza che i tempi si allungano molto per ottenere
il risarcimento. E così – conclude il coordinatore nazionale – una
causa per mobbing può durare anche dieci anni, un’attesa estenuante
che umilia e danneggia ulteriormente le vittime”.
Roma, 30 agosto 2007
Ufficio stampa
Gilda Insegnanti