Intervista ad Loredana Fraleone.

Sapere e comunità educante:  così sfidiamo il futuro.

“Nella scuola/comunità,

nessuna area separata per i docenti”

di  Serafina Gnech, 13/2/2006

 

Il 10 febbraio ha avuto luogo a Venezia (Sala San Leonardo – Cannaregio) un incontro dei docenti con Franca  Bimbi, parlamentare della Margherita  e coordinatrice del gruppo che ha predisposto il programma  dell’Unione per la Scuola, Andrea Ranieri, responsabile dell’Università e della Scuola per i DS, e Loredana Fraleone della segreteria nazionale di Rifondazione Comunista.

Dopo aver ‘interrogato Franca Bimbi (Professione Docente, dicembre 2005) e Andrea Ranieri  (www.gildains.it), facciamo alcune domande a Loredana Fraleone (prossima pubblicazione in PD).

 

Riforma Moratti e  nuovo eventuale Governo.  Quale ‘approccio’ è previsto? E soprattutto, si può registrare una  convergenza dei vari partiti all’interno della coalizione?

L’approccio mi pare risulti già abbastanza chiaro. Noi parliamo di abrogazione, ma non intendiamo sospendere o cancellare la  Legge 53.  Al nastro di partenza  ci sono i punti del programma dell’Unione; si prenderà avvio da essi per abrogare tutte le norme della legislazione che  si pongono in contrasto. La Legge 53  verrà  perciò toccata progressivamente…

 

Quanto alla convergenza…abbiamo sudato nella fatica reciproca, come suole dire Franca Bimbi, ma abbiamo raggiunto un accordo.

Gli organi di governo della scuola sono fermi al 1974 …

Ora ci troviamo con una legge sulla dirigenza che ha dato i frutti che conosciamo, un’autonomia che  sta precipitando su di una china pericolosa ed organi collegiali spesso svuotati. Ritiene che si debba fare qualcosa su questo versante?

Noi abbiamo da tempo nel cassetto una proposta di legge sugli organi collegiali. Si tratta di tirarla fuori per porre fine ad una situazione insostenibile. Per parlare con chiarezza, siamo di fronte ad una dirigenza insopportabile: dirigenti senza requisiti minimi che, quando va bene, sono dei bravi ragionieri. I ruoli vanno rivisti. E bisogna pensare al ruolo unico per i docenti. I docenti vanno tutti valorizzati…

 

Valorizzati anche sul piano contrattuale, con quella divisione delle aree che noi chiediamo da sempre? Insomma un contratto per i docenti ed uno per il personale ATA?

No. Assolutamente no. La scuola è una comunità, un luogo di formazione. E alla formazione concorrono tutti, anche il personale  ATA. E gli stessi studenti. Bisogna assolutamente riconoscere e garantire la soggettività degli studenti… 

 

(a cura di Serafina Gnech)

 

13 febbraio 2006