Lettera aperta al Ministro Letizia Moratti.

di Lucia Iorio dall'ADPM del 24/1/2005

 

L'Associazione Docenti precari Milano e provincia, alla luce degli sconvolgimenti preannunciati e dalle bozze dei Decreti legislativi che si leggono sulla stampa e sui comunicati sindacali, ritiene necessario intervenire ribadendo alcuni concetti fondamentali.

Ci poniamo delle domande che sorgono naturali dalla lettura dei documenti pubblicati:

- nelle scuole primarie di I grado, benché il ministro al momento del suo insediamento abbia ribadito all'opinione pubblica e alla stampa la priorità delle 3 "I", risulta invece un bilancio in cui le ore di inglese sono diminuite nell'organico di diritto, non si parla affatto di ore di informatica (se non per collocare gli insegnanti di Educazione tecnica le cui ore di lezione sono state decurtate di 1/3 per classe) ed è evidente, altresì, cosa ancora più sconcertante, che oltre a non avere realizzato le 3 "I", il ministero ha pensato bene di decurtare dal monte ore anche quelle di italiano come se non fosse materia fondamentale per gli studenti delle scuole medie;

- ma allo scempio delle scuole primarie si aggiungerà quello delle scuole secondarie di II grado: tanti licei, almeno così si legge sulla carta stampata, molto indirizzi, ma molte ore opzionali e facoltative. A parte il caso di filosofia, che viene inserita anche nelle scuole tecniche la cui compatibilità con le altre discipline fa suscitare delle perplessità, l'italiano, il latino, la storia, il diritto, l'economia aziendale, l'educazione fisica e molte altre discipline vengono tutte decurtate dall'organico di diritto e, forse, inserite come materie opzionali o facoltative (ancora infatti questi particolari non sono statti ben chiariti).

Secondo Lei, sig. Ministro, gli studenti che intraprendono un percorso liceale non hanno bisogno di studiare e , eventualmente approfondire, queste discipline? O forse li ritiene già molto preparati per cui queste materie possono essere tagliate? O forse è meglio perseverare nelle politica aziendalistica finalizzata al risparmio per la qual cosa gli studenti che si iscrivono nelle scuole pubbliche non sono degni di avere una preparazione accurata che viene richiesta dal moderno mondo lavorativo? E' questo il suo progetto di scuola di qualità?

Ma passiamo ad altro. E che dire del nuovo sistema reclutamento?

I docenti precari, abilitati e vincitori di concorso con le procedure abilitanti vigenti fino al 2000, adesso non sono più all'altezza di salire in cattedra?

Non ritiene, sig. Ministro, che tali docenti abbiano già subito delle umiliazioni? Scavalcati nelle Graduatorie Permanenti dagli abilitati SSIS forti del loro bonus di 30 punti, - oltre ai 3 punti aggiuntivi spalmati su tutte le classi di concorso per ambito disciplinare -, bloccate per 3 anni le immissioni a tempo indeterminato, umiliati dai docenti di religione che sono stati immessi per direttissima senza problemi di ricostruzione di carriera o altro. Ci chiediamo: come mai i docenti precari che da anni insegnano nelle scuole pubbliche sono così bistrattati? Perché i loro diritti sono continuamente lesi?

Ma ecco che viene varata la legge 143/04 in cui, oltre al cambiamento dei punteggi abilitanti, vengono inseriti alcuni emendamenti che hanno dell'incredibile producendo ulteriori scavalcamenti e disfunzioni nelle Graduatorie Permanenti.

Senza contare che la suddetta legge prevede all'art. Art. 1-bis.

un piano pluriennale di immissioni a tempo indeterminato, ma il governo nella finanziaria 2005 non lo ha nemmeno preventivato : siamo, quindi, in uno stato in cui il Governo non rispetta la volontà parlamentare?

Ma tutto questo non era sufficiente per i docenti precari. Adesso si pensa a Lauree magistrali e accademiche; i futuri laureati sorpasseranno i docenti precari pluriabilitati, nonostante lunghi anni di lavoro nelle scuole pubbliche, e avranno un canale per lavorare con certezza.

Non Le sembra, sig. Ministro, che troppe ingiustizie siano state perpetrate nei confronti di questa categoria che fino ad ora ha contribuito efficacemente e con qualità alla formazione delle nostre giovani generazioni e che vedrà i propri figli affidati a docenti che al momento non solo non hanno ancora conseguito il titolo per insegnare, ma che non avranno l'esperienza derivante da lunghi anni di didattica di qualità e di relazioni umane?

 

ASSOCIAZIONE DOCENTI PRECARI MILANO E PROVINCIA