ANICTC - Associazione Nazionale Insegnanti di Chimica e Tecnologie Chimiche

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Comunicato stampa

Valutazioni sullabozza di decreto legislativo

 attuativo della riforma Moratti del 2° ciclo.

 

dal Presidente dell'ANICTC, Antonella Balasso, 21/2/2005

 

L’Associazione Nazionale Insegnanti di Chimica e Tecnologie Chimiche (A013), consapevole dell’alto valore formativo della disciplina, ritiene che la bozza di decreto legislativo attuativo della riforma Moratti (2° ciclo) produrrà effetti devastanti sulle possibilità di sviluppo scientifico e tecnologico del Paese e sulla quantità e qualità dell’insegnamento della Chimica, disciplina che subirà la cancellazione quasi totale.

Ritenendo infatti che lo studio della Chimica sia fondamentale per formare nel cittadino una equilibrata lettura della realtà fisica, del mondo contemporaneo, delle problematiche ambientali, e che la conoscenza della chimica debba essere parte essenziale del bagaglio culturale del cittadino, i docenti di Chimica e tecnologie chimiche rilevano che l’eliminazione totale della disciplina da alcuni Licei, come il Liceo Economico ed il Liceo Artistico, o la pesante riduzione in termini di ore di insegnamento settimanali in altri Licei, non possano in alcun modo garantire una seria offerta formativa.

L’Associazione Nazionale Insegnanti di Chimica e Tecnologie Chimiche (A013) considera inoltre un palliativo del tutto insufficiente la proposta di inserire ore “opzionali” di Chimica, dal momento che una offerta formativa adeguata alle esigenze degli allievi e del Paese, dovrebbe invece prevedere in tutti i Licei un congruo numero di ore curricolari di Chimica e tecnologie chimiche, comprensive di laboratorio per le prove pratiche effettuate dagli stessi alunni. Tale disciplina dovrebbe senz’altro essere insegnata dai docenti di Chimica e Tecnologie chimiche (A013), non dai docenti di Scienze (A060), avendo i primi nel bagaglio della preparazione universitaria una media di 23 esami di chimica, contro il numero assai ridotto (da uno a sei) dei docenti di Scienze.

L’Associazione infine ritiene che la riduzione oraria nelle discipline professionalizzanti operata nel Liceo Tecnologico ad indirizzo chimico non garantirà in alcun modo la formazione di tecnici con capacità operative certe, come invece richiesto dalle aziende.

Gli insegnanti di Chimica e tecnologie chimiche sono pertanto estremamente allarmati per le conseguenze derivanti dall’attuazione del decreto legislativo, evidenziando che verrà preclusa agli allievi la possibilità di acquisire sia le competenze minime spendibili nel mondo del lavoro sia le basi fondamentali necessarie per accedere agli studi di tutte le scienze applicate, dalla Medicina alla Chimica alla Biotecnologia, con le seguenti conseguenze: privare l’Italia di tecnici qualificati ed altamente specializzati in un settore strategico per ogni Paese industrializzato e condannare il nostro Paese, in un futuro non molto lontano, al declino economico, tecnologico e culturale anche nel campo della ricerca e dello sviluppo in tutte le Scienze applicate.

Da notare infine che l’eliminazione dell’insegnamento di Chimica e tecnologie chimiche avrà ricadute pesantissime anche sul futuro occupazionale dei docenti precari di questa disciplina che, dopo anche molti anni di integerrimo e competente servizio specifico nella Chimica e nelle tecnologie chimiche, si vedranno condannati alla disoccupazione senza ritorno, disperdendone l’alta professionalità in un illogico e dissennato spreco di risorse umane.



Il Presidente Antonella Balasso