Firmato protocollo d'intesa Miur-Confindustria

UN PATTO PER LA QUALITÀ SCOLASTICA E L'INNOVAZIONE

Nell'accordo: alternanza scuola-lavoro, poli d'eccellenza

e attrazione degli studenti stranieri

Letizia Moratti: "Valorizzata nella scuola la cultura del saper fare"

Gianfelice Rocca: "Le imprese devono diventare fabbriche della conoscenza"

 

  Comunicato stampa del MIUR del 21/9/2004.

 

Diffusione dell'alternanza scuola-lavoro, un piano per attrarre studenti stranieri nelle scuole e nelle università italiane (presenza che è attualmente al 2% in Italia contro il 30% degli Usa, il 12% di Germania e Regno Unito e il 9% della Francia), sviluppo del sistema di istruzione e formazione tecnica superiore attraverso interventi pluriennali e la costituzione di Poli formativi di eccellenza strettamente collegati con le strutture e le realtà della ricerca scientifica e tecnologica. Questi i temi al centro del protocollo d'intesa tra Confindustria e Miur.

L'intesa, siglata stamani dal Ministro Letizia Moratti e da Gianfelice Rocca, Vicepresidente per l'Education di Confindustria, rafforza la collaborazione tra sistema scolastico e imprese, uno degli strumenti più efficaci per migliorare la qualità dell'istruzione e l'ingresso dei giovani nel mondo del lavoro.

Il protocollo d'intesa Confindustria-Miur, sottoscritto per la prima volta nel 1990, ha favorito lo sviluppo del rapporto tra scuola e impresa. Le imprese e il sistema formativo confermano il loro impegno a sperimentare nuove modalità di collaborazione nella progettazione e realizzazione dei percorsi formativi per accrescere l'occupabilità sostenibile dei giovani.

"La necessità di procedere alla elaborazione di un nuovo protocollo d'intesa", spiega il Ministro Letizia Moratti, "è scaturita sia dai consistenti mutamenti socio-economici intervenuti negli ultimi anni, sia - soprattutto - dalle rilevanti innovazioni introdotte dalla legge di riforma della scuola, finalizzata a dare nuovi strumenti, percorsi più flessibili e diversificati capaci di valorizzare al meglio le attitudini di ognuno. La riforma, inoltre, valorizza nei percorsi educativi dei ragazzi la cultura del 'saper fare', cioè delle conoscenze pratiche, che devono utilmente affiancarsi alle conoscenze teoriche".

"Punti forti di questo accordo", aggiunge il Ministro, "sono la diffusione di tirocini di orientamento nella scuola e nell'università; la individuazione delle competenze indispensabili per la formazione della persona ai fini del migliore inserimento nel mondo produttivo; le esperienze di alternanza scuola-lavoro che sono anche un efficace strumento per la lotta alla dispersione scolastica."

"Ma vorrei sottolineare altri significativi aspetti", conclude il Ministro Moratti, "quali l'innalzamento del livello delle competenze scientifiche e tecnologiche, il rafforzamento dell'educazione tecnica superiore, l'internazionalizzazione dell'istruzione scolastica e universitaria e infine la certificazione delle competenze acquisite anche in ambiente extrascolastico, quali le esperienze legate al volontariato".

"Confindustria e Miur", commenta Gianfelice Rocca, "condividono il pensiero che education, ricerca e crescita del capitale umano siano una grande priorità per il Paese. Da anni Confindustria e Miur collaborano, ma a questo rapporto possiamo e dobbiamo imprimere una decisa accelerazione all'interno di un quadro strategico. Si deve realizzare un incontro di culture tra le imprese, che per sopravvivere e svilupparsi devono diventare fabbriche della conoscenza, e il sistema formativo, tradizionale fabbrica della conoscenza e della cittadinanza. L'autonomia della scuola", aggiunge il vicepresidente di Confindustria per l'education, "costituisce un terreno ideale per costruire progetti innovativi mentre l'alternanza scuola-lavoro e gli stage possono rappresentare strumenti importanti per avvicinare i due mondi".

"Le specifiche priorità che abbiamo individuato", conclude Gianfelice Rocca, sono:

  • maggior raccordo delle imprese con il sistema scolastico per definire un output formativo a garanzia dell'occupabilità sostenibile dei giovani

  • la crescita generale del livello di scolarità

  • orientamento

  • aumento della scientificità della società

  • internazionalizzazione degli studenti e dei ricercatori

  • collaborazione alla definizione dei sistemi di governance, esercitando il ruolo di qualificato stakeholder".