Lettera aperta

dall'ADPM,  2/11/2004

 

L’ADPM, Associazione Docenti Precari di Milano e Provincia, si fa portavoce del DISAGIO che ancora una volta stanno vivendo molti docenti precari di tutta Italia:

  • Non è accettabile che alla fine di ottobre, ancora molti di noi, nonostante abbiano avuto un contratto ai primi di settembre, non abbiano ancora ricevuto né lo stipendio di settembre né quello di ottobre. Il numero verde, attivato dal nostro efficientissimo ministero, comunica che il prossimo pagamento è previsto per il 5 novembre, ma ci riesce difficile essere grati e ci chiediamo quando saranno pagati coloro che hanno iniziato a lavorare magari ad ottobre!

  • Non è accettabile altresì che coloro (la maggior parte di noi) che lo scorso anno avevano un contratto con scadenza fine giugno, ancora oggi non abbiano ricevuto il corrispettivo delle ferie maturate. Sono passati ben quattro mesi e ci rifiutiamo di credere che i calcoli da fare siano così tortuosi e complessi da giustificare un tale ritardo.

  • Non è accettabile che ancora moltissimi di noi, soprattutto nelle grandi città, stiano ancora aspettando di vedersi pagato il TFR (a tanti non hanno ancora pagato l’anno scolastico 99-00), ricordiamo che i tempi previsti dalla legge sono 15 giorni (per l’istituzione scolastica che deve comunicare l’interruzione del rapporto) e 90 giorni per l’ente erogatore. Quindi con un semplice calcolo è facile capire che dovrebbe essere già stato liquidato anche il quid relativo all’anno 2003-04!

Non vorremmo insinuare che questi ritardi siano fatti ad hoc per continuare la politica dei tagli che il nostro Ministro ha messo in atto in questi ultimi anni, ci rifiutiamo però di credere all’altra alternativa possibile, cioè che il suo staff sia formato da persone incapaci ed incompetenti. Nel far presente questa situazione che ci sembra poco definire “pesante” vorremmo che la Sig.ra Moratti - o chi per lei - e che il Ministro Siniscalco del Tesoro ce ne dessero spiegazione; vorremmo sottolineare, inoltre, che una qualsiasi azienda privata che si comportasse come “l’azienda scuola pubblica” sarebbe già finita sui giornali. Invitiamo inoltre i sindacati di categoria ad agire in proposito.

 

ASSOCIAZIONE DOCENTI PRECARI MILANO E PROVINCIA