Riforma delle superiori:

cancellati gli istituti tecnici

e i titoli professionali

non risolti i conflitti di competenze

Stato - Regioni.

 dal Coordinatore  Nazionale della Gilda, Alessandro Ameli, 10/12/2004

 

Tra le incertezze e le ambiguità della bozza di decreto attuativo della Riforma per le superiori il dato certo è che sparisce definitivamente in Italia il patrimonio storico di competenze tecniche  e professionali degli attuali istituti tecnici, trasformati in licei.

I problemi determinati dalla riforma del titolo V della Costituzione si ritrovano tutti nel decreto che non risolve i termini dei trasferimenti di competenze alle regioni dell’istruzione professionale statale, i problemi collegati alla gestione del personale e alle connesse esigenze economiche di copertura dei costi.

Ci saranno trasferimenti a monte dei finanziamenti per il personale oppure le Regioni attiveranno ulteriori tasse a carico dei cittadini per pagare i docenti trasferiti?

Quale sarà il destino di decine di migliaia di precari delle graduatorie permanenti che appare sospeso nella più assoluta indeterminatezza?

Decideranno le Regioni quanti e quali tipi di istituti saranno presenti sul territorio regionale?

Come farà la Riforma a garantire la presenza delle scuole dello stato in ambito regionale?

A questi e a molti altri problemi non viene data risposta.

La Gilda esprime un giudizio pesantemente negativo sul metodo adottato da viale Trastevere che, ancora una volta, sceglie la strada dell’annuncio mass mediatico ad un  confronto serio e costruttivo con chi rappresenta la scuola.

Giudizio negativo anche nel merito poiché gli stessi percorsi di istruzione liceale appaiono ibridi e incorenti frutto probabilmente di lavori di commissioni lasciate a se stesse o comunque malamente coordinate.

Anche la Riforma delle superiori sconta un progetto che non è di qualificazione culturale del nostro sistema di istruzione, ma obbedisce, e i rigidi quadri orari lo dicono con grande chiarezza, alla logica della razionalizzazione della spesa cioè dei tagli e dei risparmi vero obiettivo della riforma.

Roma, 10 dicembre 2004

Il Coordinatore nazionale

 Alessandro Ameli