UNA NOTA ILLEGITTIMA E CENSURABILE:

IL MINISTERO CERCA DI FORZARE SUL TUTOR.

  Comunicato stampa del SAM -Gilda, Roma 24 agosto 2004

 

 

Apprendiamo dalla stampa che il Ministero dell’Istruzione, in data 30 giugno, ha diffuso ai Direttori degli Uffici Scolastici Regionali una nota riservata con la quale li invita ad assumere provvedimenti disciplinari nei confronti di Dirigenti scolastici e Docenti nel caso di non applicazione parziale o totale della riforma che, per quest’anno, riguarda l’intero ciclo elementare ed il primo anno della scuola media.

La presa di posizione del Ministero è inaccettabile sia in quanto al metodo che nel merito.

Il metodo di utilizzare note riservate, per una simile circostanza, è in contrasto con l’ordinamento giuridico, infatti una serie di leggi, a partire dalla 241 del 1990, impongono che l’attività della pubblica amministrazione si basi sulla trasparenza degli atti.

La riservatezza è consentita solo quando si tratti di questioni relative a singole persone o atti coperti dal “segreto di Stato”. Siccome la circolare ministeriale del 30 giugno non ha sicuramente le caratteristiche previste dalla legge per essere considerata riservata, è censurabile ed illegittima.

Nel merito, la nota attuale è priva di fondamento ed è in contraddizione con la circolare n. 29 diffusa a marzo 2004 (e applicativa della riforma). In relazione alla funzione del “tutor”, lo stesso Ministero vi scriveva che erano necessari ulteriori approfondimenti: l’attivazione della contrattazione sindacale e la specifica formazione prevista dalla legge per i tutor; quindi le scuole avrebbero operato “con criteri di flessibilità individuati dal collegio dei docenti”.

L’ultimo documento, quasi a dimostrazione di un improvviso vuoto di memoria, lamenta che nelle scuole vi è chi sta “in attesa di non meglio individuati approfondimenti o riflessioni”.

Insomma il Ministero non è riuscito ad espletare gli adempimenti di sua competenza e pretende, con un diktat, che le scuole nomino i tutor senza sapere in quali orari debbano svolgere le funzioni specifiche, come pagarli, senza il minimo intervento di formazione, senza aver individuato criteri generali ed oggettivi validi per l’intero territorio nazionale per garantire la necessaria trasparenza ed evitare arbitri.

E’ unicamente del Ministero, non certo dei sindacati, la responsabilità di non aver ancora, alla data odierna, neppure emanato l’atto di indirizzo previsto dalla legge per aprire la trattativa sulle nuove funzioni individuate dalla riforma.

Emerge una doppia linea di condotta: una circolare ufficiale possibilista e flessibile (a marzo), una nota riservata perentoria e minacciosa (a fine giugno), i toni intimidatori sembrano prefigurare una nuova forma illuminata di “pedagogia ministeriale”, del resto ne abbiamo già avuto un assaggio in occasione della scelta dei libri di testo.

Tali riflessioni sorgono prescindono da ogni considerazione su un progetto di cambiamento dell’ordinamento scolastico che non promette nulla di buono per la Scuola italiana.

 

IL SEGRETARIO NAZIONALE
(Rino Di Meglio)