COMUNICATO STAMPA
del 7 maggio 2003.

NESSUNA VOLONTA’ AL TAVOLO

IL GOVERNO 
NON VUOLE CHIUDERE, CONFEDERALI E SNALS 
NON VOGLIONO CAMBIARE


 


Sono queste in sostanza le posizioni che abbiamo registrato al tavolo contrattuale in questi 6 mesi di trattativa.

Pesanti e gravi le responsabilità del governo a partire dalla vicenda delle risorse prima impegnate e promesse dal ministro Moratti e poi negate e sottratte dal ministro Tremonti, in un gioco di rimandi e di responsabilità che hanno determinato uno stallo di quasi tre mesi nella trattativa dati i margini di incertezza complessiva sulle risorse disponibili, margini non ancora completamente fugati.

Alla questione risorse si sono aggiunti pesanti richieste da parte del governo, nella bozza contrattuale presentata dall’Aran, richieste al rialzo rispetto alle posizioni espresse al tavolo della trattativa, che sono apparse ai più un segnale chiaro di cattiva volontà del governo di portare in porto la trattativa, negando nei fatti ad un milione di persone i recuperi inflattivi (perché di questo si tratta al di là delle cifre pubblicizzate). 

Se rientreranno le posizione di parte pubblica e questo contratto arriverà a conclusione, cosa di cui non siamo affatto certi, di sicuro non sarà un contratto capace di realizzare percorsi di innovazione normativa rispetto alle logiche dei passati contratti che hanno precipitato i docenti in un ruolo mortificato sui livelli impiegatizi. La manifesta opposizione di CGIL, CISL, UIL e SNALS ad introdurre modifiche sostanziali sul piano delle norme, anche per quelle che non comportano aggravi di spesa, sta impedendo alla trattativa di realizzare una svolta nei processi di valorizzazione del personale docente.

Roma, 7 maggio 2003.
 

Il Coordinatore Nazionale Alessandro Ameli