Associazione Professionale
GILDA DEGLI INSEGNANTI
Provincia di Venezia



Il 14 e il 18 ottobre i docenti italiani sono scesi in sciopero contro la politica scolastica del Governo per rivendicare un contratto che dia dignità alla categoria e per denunciare ancora una volta le logiche che stanno devastando il sistema pubblico di istruzione:

se ieri si intendeva impoverire, sul piano culturale e professionale, la scuola per renderla più funzionale, come "servizio sociale", alle necessità di "custodia" e di generico orientamento delle giovani generazioni, oggi si punta, utilizzando gli strumenti elaborati in precedenza, alla sua dissoluzione per favorire il sistema privato.
I due tentativi sono accomunati dall'assoluto disprezzo per il ruolo e la figura dei docenti, dalla visione impiegatizia e burocratica della nostra professione (l’imposizione delle gerarchie scolastiche e l'esperienza delle R.S.U ne sono gli esempi più clamorosi), dalla necessità, sempre più devastante, di tagliare per realizzare risparmi, dalla assoluta incapacità di elaborare un progetto organico di riforma basato sulla conoscenza e sul rispetto della realtà del nostro sistema di istruzione, dei valori e dei principi su cui si basa, sul riconoscimento della centralità e della professionalità dei docenti.
Per questi motivi, oggi più che mai difendere la dignità degli insegnanti, il valore ed il ruolo della scuola pubblica significa rivendicare con forza un contratto che riconosca la specificità della nostra professione e la necessità di sottrarre i docenti al controllo burocratico delle gerarchie scolastiche.
In questo senso

L'AREA CONTRATTUALE DEI DOCENTI
e
L'ELETTIVITA' DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA DIDATTICA

sono obiettivi irrinunciabili
per fermare la deriva cui la scuola pubblica italiana è sottoposta da anni.


 






Su un diverso piano è altrettanto irrinunciabile rivendicare che vi siano, nel cosiddetto sistema scolastico paritario (che vede crescere a proprio favore i finanziamenti pubblici) le stesse regole, a partire da ciò che attiene ai diritti ed alle condizioni di lavoro dei docenti ed all'accoglienza degli alunni portatori di handicap o svantaggiati e degli alunni extracomunitari.

Così come quando si prevedono "tagli" del personale bisogna chiedere come si possa continuare a giustificare la presenza massiccia di insegnanti di religione cattolica (ormai "di ruolo") con "classi" formate da 2 o 3 alunni che non possono essere accorpate, come invece avviene in molte situazioni per altri insegnamenti.
 


Queste le battaglie fondamentali che caratterizzano
l' Associazione Professionale GILDA fin dalla sua nascita.
In questo momento rafforzare e sostenere GILDA
significa più che mai impegnarsi
per far emergere le ragioni dei docenti,
per ridare forza e dignità alla categoria,
per difendere senza ambiguità la scuola pubblica,
la professionalità e la libertà degli insegnanti.
 

La sede GILDA di Venezia, Cannaregio 472
(area Saffa, vicino alla stazione F.S.)
è aperta ogni venerdì dalle 16.00 alle 19.00.
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