Arlekin

 


Arlekin senza maschera: clicca qui!

La vera Storia è in edicola


Nel 2008 giudicò “minimo” lo stipendio percepito dai parlamentari, suscitando polemiche. Nello stesso anno fu protagonista d’una controversia con importanti esponenti della comunità internazionale dei fisici per le sue critiche sulla professionalità del professor Maiani (candidato alla presidenza CNR e osteggiato dalla destra parlamentare). Secondo Gabriella Carlucci, una sua pubblicazione scientifica del 1974 conteneva errori. Oggi (è cronaca recente), dal suo scranno nella Commissione Cultura e Istruzione della Camera ha rilanciato la Grande Revisione dei manuali di storia “rossi”. Come si può negare sia minimo, lo stipendio d’una senatrice in grado di passare velocemente dalla tivù (Melaverde, Rete 4), agli studi di fisica al massimo livello, a quelli di storia (magari tamponando bus, imboccando corsie preferenziali contromano e parcheggiando la sua Porsche sui marciapiedi di Piazza del Parlamento – è storia del 2001)?

“È inaccettabile il fatto – ha scritto – che uno storico pubblichi un libro di parte e che questo venga accettato e propinato a decine di migliaia di ragazzi che dovrebbero conoscere non una storia scritta a senso unico ma le diverse interpretazioni storiografiche su un determinato fatto o momento storico.” (il Giornale, 14/04/2011). Esperta in sensi unici e corse contromano, la senatrice vuole evitare che tanti ragazzi finiscano fuori controllo nella corsia di sinistra. Finendo contro chi fa la sua brava marcia allineata a destra.

Prima e più ancora che storico, il revisionismo è stradale. Con la Commissione per la Grande Revisione, la circolazione sarà sbloccata, i sensi unici (frecce a sinistra) spariranno. Manuali come Elementi di storia – vecchi panzer ben più ingombranti d’una Porsche sul marciapiede – saranno bloccati con le ganasce e rimossi. I loro scarichi ripuliti dai fumi rossi: “[…] l’uso sistematicamente aggressivo dei media, i ripetuti attacchi alla magistratura, […] alla Corte costituzionale e soprattutto al Presidente della Repubblica condotti da Berlusconi e dai suoi portavoce esasperarono le tensioni politiche nel Paese […]”. Era il 1994 nella ricostruzione (sinistra) degli abietti Camera & Fabietti.

Sembra oggi! – diranno gli studenti faziosamente indottrinati dai loro docenti a senso unico. Al contrario, né oggi né ieri le cose stavano così. Al più presto lo dimostreranno storici di vaglia, che marciano dalla parte giusta. Un nome fra i tanti, il senatore Dell’Utri. Ha scovato (con fiuto, con passione) i Diari di Mussolini, e ottenuto di farli stampare da Bompiani. Poco importa che lo stesso editore avverta (fatto peraltro inèdito) sulla dubbia autenticità della fonte storica. Schizza a senso unico la macchina del fango dello storico Franzinelli, che nel suo Autopsia di un falso. I Diari di Mussolini e la manipolazione della storia avrebbe dimostrato, documenti alla mano, che quei Diari “furono scritti nel dopoguerra da due signore vercellesi condannate nel 1962 a due anni di reclusione per falso e truffa”. (M. Franzinelli, “Falsi Diari. Le bugie mediatiche della destra”, l'Unità, 15/04/11).

Ben altro peso ha la fresca iniziativa del quotidiano Libero, dove se ne fregano di noiosi distinguo tra feuilleton e documenti, ancora validi solo per grigi storici di mestiere dal sopracciglio severo. E offre a docenti e studenti, tempestivamente, un assaggio dei nuovi metodi di quella storia obiettiva che dovrà presto permeare di sé i Manuali della Libertà. “Libero regala i diari di Mussolini”, annunciava la scritta sotto Feltri & Belpietro sorridenti. Slogan: “La storia scritta di suo pugno.” A fascicoli (piccoli fasci), i nuovi manuali sono già in edicola.
 

Arlekin


torna
su