Arlekin

 


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Scienze: Urano, Giove, Saturno. Italiano: consegna verifiche grammatica. Morfologia: il nome. Educazione fisica: Cittadinanza e Costituzione.” Ho riletto con attenzione – dovevo far passare l’ora di supplenza mentre la classe ripassava Diritto. Sabato 5 dicembre 2009, nel registro della prima B nulla di strano, fino a “Cittadinanza e Costituzione”. Nel riquadro degli “Argomenti svolti a lezione” stava sulla stessa riga di “Educazione Fisica”, a sua volta in quello delle Materie. Credo che solo i più distratti nel ripasso del Diritto abbiano potuto scorgere, dai banchi, il lieve senso di nausea che mi ha preso per un attimo.

Al posto d’un argomento, in quel registro c’era una materia intera, a sua volta al posto di un’altra. Quindi il tutto per una sua parte, e quel tutto per un altro tutto (senza contare che il primo tutto è composto di due parti). Vertigine logica. Educazione Fisica come i bosoni e i fermioni, le particelle fisiche subatomiche che prendono il posto una dell’altra? Tener puliti e in ordine gli spogliatoi (“Cittadinanza”), insegnare le parallele (ginniche, non matematiche) insieme all’organizzazione dello Stato repubblicano (“Costituzione”), e ruotare correttamente il busto, sono ormai la stessa cosa? Se però “agli occhi dei giovani la Costituzione viene sottratta alla dimensione storico-politica, che è e dovrebbe essere propriamente l’unica sua”, e “sottoposta ad un processo di [generica, ndr] eticizzazione”, sub specie “cittadinanza” (Galli della Loggia, “Così la democrazia diventa catechismo”, Corriere, 8/11/2009), si può intuire come sia possibile la sorprendente accelerazione della materia (scolastica), sotto i miei occhi nel riquadro del registro di classe della prima B, il 5 dicembre 2009.

Passata la vertigine, un po’ di nostalgia resta. Ah, i tempi del baffuto maestro Fassi, redattore del giornale di ginnastica “Nuovo Agone”, che leggeva ammirato gli articoli sulla sbarra fissa della collega Pedani. Ma in De Amicis il binomio era “Amore e ginnastica” – l’Educazione Fisica ancora non usava. Né tantomeno il progressista autore di Cuore poteva prevedere le magnifiche sorti e progressive che avrebbero portato la nobile materia all’audace approccio – non amoroso, bensì Costituzionale – alle parallele. Se avesse potuto, avrebbe posto a titolo un altro binomio: “Costituzione e ginnastica”. Ne siamo certi.

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