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Single


Dal 19 al 25 maggio 2007 le scuole italiane si sono raccontate “per contrastare l’accanimento mediatico di questi ultimi mesi contro la Scuola”. Giusto. Contrastiamolo. Raccontiamoci – la chiusura dell’anno scolastico è senza dubbio il momento migliore. Orsù, mettiamo in vetrina con orgoglio il “lavoro d’aula” (senza cui nessuna buona scuola è possibile). Per i vetrinisti inesperti, che stavano a fissare il soffitto mordicchiando incerti la biro, uno spunto prezioso nella circolare del 30 aprile, di pugno del Ministro: “Ogni istituzione scolastica ha sicuramente tanto da raccontare:

  • esperienze innovative o particolarmente efficaci nell'insegnamento della matematica, delle scienze sperimentali, della storia, della letteratura, delle lingue straniere...;

  • esempi di didattica laboratoriale e di raccordo tra scuola, formazione professionale, università ed imprese;

  • buone pratiche per combattere le difficoltà di apprendimento e valorizzare le diverse abilità, per favorire l'integrazione degli studenti stranieri e la conoscenza delle diverse culture, per promuovere il recupero dei debiti formativi e premiare le eccellenze;

  • attività promosse e realizzate dagli studenti;

  • esempi significativi di coinvolgimento delle famiglie e di altri soggetti presenti nel territorio.”

Scorrendo questa lista, la signora non più giovanissima ha sentito scricchiolare la fiducia nel suo glamour, nella sua bellezza (secondo i fan irriducibili, per niente sfiorita). Ha presentito che nessuno l’avrebbe notata all’Expo – forse, nemmeno invitata. Spoglia com’è d’attributi innovativi. Laboriatoriali. Priva di raccordi con alcuno. Scevra da familismi. Emancipata da tempo immemorabile. Single impenitente. Autosufficiente. Togliendosi anche l’ultimo aggettivo di dosso (frontale), aveva pensato (per un attimo) di poter insegnare ancora qualcosa sotto le luci dell’Expo, l’anziana, spoglia, invereconda Lezione.

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